Venezuela scandalo: Maduro chiama un “bagno di sangue” se non vince l’elezioni

Venezuela scandalo: Maduro chiama un “bagno di sangue” se non vince l’elezioni

Nicolas Maduro, durante un comizio a Caracas, avverte di un possibile “bagno di sangue” se non vincerà le elezioni del 28 luglio.

Durante un recente comizio elettorale tenutosi a Caracas, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha fatto una dichiarazione allarmante, evocando la possibilità di un “bagno di sangue” nel caso non fosse riconfermato alle imminenti elezioni del 28 luglio.

In un discorso infuocato, pronunciato davanti ai suoi sostenitori nel quartiere occidentale di Pueblo de Parroquia de la Vega, Maduro ha dipinto un quadro apocalittico del futuro del Venezuela se la sua amministrazione non dovesse ottenere una vittoria decisiva.

La dichiarazione del presidente e le sue implicazioni

Maduro ha affermato che “il destino del Venezuela, nel ventunesimo secolo, dipende dalla nostra vittoria il 28 luglio. Se non volete che il 28 luglio il Venezuela cada in un bagno di sangue, in una guerra civile fratricida, prodotto dei fascisti – garantiamo il più grande successo, la più grande vittoria nella storia elettorale del nostro popolo“.

Questo messaggio ha alimentato il già teso clima politico nel paese, suggerendo che una sconfitta elettorale potrebbe innescare una violenza diffusa e una possibile guerra civile.

La situazione politica e sociale sotto la presidenza di Maduro

Nicolas Maduro è al potere dal 2013, e il suo governo ha visto un peggioramento significativo delle condizioni economiche e sociali in Venezuela. Sotto la sua presidenza, il paese ha affrontato una grave crisi economica, caratterizzata da iperinflazione, scarsità di beni di prima necessità, aumento della povertà e della criminalità.

Le politiche di Maduro, spesso considerate autoritarie, hanno portato a proteste di massa che, a partire dal 2016, si sono trasformate in sommosse violente.

Nonostante queste sfide, Maduro ha continuato a mantenere il controllo tramite decreti e misure di emergenza. Nel 2020, le Nazioni Unite hanno accusato il suo governo di crimini contro l’umanità, chiedendo che Maduro fosse processato dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja.

Queste accuse internazionali hanno ulteriormente isolato il Venezuela sulla scena globale, ma Maduro rimane fermo nel suo intento di continuare a guidare il paese.

Il discorso recente di Maduro, con il suo riferimento a un potenziale “bagno di sangue“, ha sollevato preoccupazioni sia a livello nazionale che internazionale. La comunità internazionale teme che le elezioni del 28 luglio possano essere segnate da violenze e irregolarità, mentre all’interno del paese cresce il timore di una recrudescenza della crisi politica e sociale.