L’euro compie venti anni (per la seconda volta). Il bilancio

L’euro compie venti anni (per la seconda volta). Il bilancio

L’euro compie venti anni: il ventesimo anniversario della moneta unica, introdotta nel 1999 e diventata moneta corrente tre anni dopo.

Era il 1 gennaio del 1999 quando l’euro è diventato ufficialmente la moneta di Italia, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Inizialmente era possibile utilizzare la nuova valuta solo per pagamenti effettuati attraverso bonifici o operazioni con carta. Solo tre anni dopo avrebbero fatto il proprio esordio tra le mani degli italiani le monete e le banconote. Il 1 gennaio 2002 l’euro diventa ufficialmente moneta corrente, quindi nel 2022 la moneta unica compie il suo secondo ventesimo compleanno.

Che cosa è l’euro?

Approfittiamo dell’anniversario per un piccolo ripasso. Tutti ne parlano, ma che cosa è l’euro? Si tratta della moneta unica e ufficiale adottata dai paesi membri dell’Unione europea e dai 19 dei 28 paesi dell’Unione economica e monetaria dell’Unione europea.

L’euro è stato introdotto il 1o gennaio 1999 ed è divenuto la valuta di oltre 300 milioni di cittadini europei. Per i primi tre anni è stata una moneta scritturale, utilizzata unicamente per fini contabili, ad esempio nei pagamenti elettronici. Il contante è entrato in circolazione soltanto il 1o gennaio 2002, quando ha sostituito le banconote e le monete denominate nelle valute nazionali a un tasso di conversione fisso“, si legge sul sito della Banca Centrale Europea.

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Quando è entrato in vigore l’euro: il ventesimo anniversario della moneta unica

Si tratta di una storia – relativamente breve, iniziata nel 1999 – fatta di discussioni, polemiche critiche. Dopo la curiosità iniziale, la maggior parte degli italiani ha espresso le proprie perplessità sulla moneta unica esprimendo il proprio dissenso per la differenza del tenore della vita instaurato con la lira. L’euro diventa moneta corrente tre anni dopo il suo esordio su bonifici e carta, quindi nel 2002.

Di fatto, complice un regolamento poco rigido, con l’entrata in vigore della nuova moneta i prezzi sono quasi raddoppiati, o almeno questa è stata l’impressione comune diffusa soprattutto dalle persone più anziane.

Nel corso degli anni la fama dell’euro nei confini italiani non è migliorata, o almeno non come auspicato al momento dell’adozione della moneta unica. In molti hanno visto nella moneta unica lo strumento adottato dall’Unione europea per imporre i propri dettami e le proprie regole nella vita dei paesi membri.

Il rapporto tra l’Italia, l’Unione europea e la moneta unica si è incrinato ulteriormente con l’avvento in Italia del governo Conte a guida Lega-Movimento Cinque Stelle, due forze politiche che prima dell’avvento alla guida del Paese avevano fortemente attaccato l’Italia mettendo in discussione la permanenza dell’Italia nell’euro-zona.

soldi monete euro

Il bilancio dei primi vent’anni della moneta unica

A venti anni di distanza da quel gennaio 2002 la situazione non è cambiata di molto. I nostalgici sono più dei sostenitori dell’euro, o almeno la situazione è equilibrata. Sicuramente un aumento dei prezzi c’è stato: i costi si sono adeguati al cambio lira-euro, gli stipendi no. O non allo stesso modo almeno.

E così per gli acquisti e le necessità di prim’ordine l’euro sembra svantaggioso. Oggi per fare la spesa non bastano cinquanta euro, venti anni fa con le lire si stava bene con la metà. Va anche detto che per alcune operazioni, come l’acquisto di un computer, ad esempio, l’euro ha portato dei vantaggi.

Sicuramente la moneta unica ha portato l’Unione europea a fare un passo in avanti anche per quanto riguarda i rapporti economici, e i benefici di questa semplificazione sono ricaduti anche sui cittadini dell’Ue.