Il surriscaldamento globale potrebbe avere effetti negativi anche sui dispositivi elettronici più diffusi per combattere contro l’afa.
Presto i ventilatori potrebbero raggiungere il loro limite e, invece di aiutare a combattere il caldo, potrebbero diventare dispositivi pericolosi. A rivelarlo è uno studio dei ricercatori della Duke University, pubblicata dalla rivista GeoHealth, che ha posto l’accento sull’utilizzo di questo dispositivo elettronico e sull’innalzamento delle temperature in tutto il mondo.
Il limite dei ventilatori
L’Oms e la World Meteorological Organization avevano stabilito che 35 gradi fosse il limite massimo da non superare per un uso sicuro del ventilatore. E come mai? Perché questi dispositivi non abbassano la temperature degli ambienti in cui viviamo ma sfruttano il nostro sudore che evapora e l’umidita per farci sentire una sensazione di refrigerio. Il ventilatore sposta l’aria che ci circonda per facilitare la traspirazione della pelle.
Quindi, affinché si possa provare sollievo siedendosi davanti alla corrente generata da uno di questi apparecchi, è necessario che le temperature siano inferiori ad un certo limite e che non vi sia eccessiva umidità nell’aria. In caso contrario, il ventilatore ci riscalderà invece che rinfrescarci.
Le parole dei ricercatori
“Abbiamo scoperto che l’area geografica in cui le temperature sono troppo alte per usare i ventilatori si sta espandendo, e che il numero di ore in cui l’utilizzo è sicuro si sta riducendo”, hanno spiegato i ricercatori della Duke. “Nelle zone più calde – commentano gli esperti – ormai la maggior parte delle ore pomeridiane nei mesi caldi dell’anno hanno temperature non compatibili con l’utilizzo del ventilatore“.
“Questi risultati – scrivono i ricercatori – sottolineano la necessità di ridirigere risorse verso alcune delle comunità più vulnerabili, colpite in modo peggiore dai cambiamenti climatici e con meno probabilità di avere le risorse necessarie per resistere ai loro effetti”.