Verdini-Freni, gli incontri e i domiciliari: “Non sapevo…”

Verdini-Freni, gli incontri e i domiciliari: “Non sapevo…”

Incontri vietati ma Verdini e Freni si sarebbero comunque visti. Il sottosegretario leghista, però, non sapeva dei domiciliari del primo…

Denis Verdini è stato iscritto nel registro degli indagati per violazione dei domiciliari. L’ex Forza Italia, come spiegato dal Fatto Quotidiano, sarebbe stato scoperto dai pm nel corso di un’altra indagine. Da quanto si è appreso, l’uomo dichiarava di andare dal dentista ma, in realtà, si incontrava con manager e politici tra cui anche sottosegretario leghista al ministero dell’Economia Federico Freni.

Verdini-Freni, gli incontri vietati e Salvini “scagionato”

Federico Freni

L’ex Forza Italia Verdini, a quanto pare, è indagato per violazione dei domiciliari. L’uomo, infatti, sebbene gli fosse vietato, incontrava manager e politici con la scusa di andare dal dentista.

Ma a far parlare sono le persone che avrebbero preso pare a tali incontri. Infatti, durante i permessi, pare che l’uomo abbia visto un esponente del governo Meloni: il sottosegretario leghista al ministero dell’Economia Federico Freni.

I fatti risalirebbero al 2020/21 quando Freni aveva lo stesso ruolo nel governo Draghi. Tra i dettagli svelati da Il Fatto Quotidiano, anche il luogo in cui tutto sarebbe avvenuto: il ristorante Pastation, il 30 novembre 2021, e la casa di Verdini il 17 maggio 2022. Il locale è di proprietà del figlio di Verdini, Tommaso.

In tale ottica, però, Freni si è detto, parlando con il Fatto, non a conoscenza degli obblighi di legge dell’ex Forza Italia. “A casa di Tommaso Verdini ci sono andato mille volte. È un palazzo dove peraltro utilizzavamo saltuariamente un appartamento per incontri di partito, anche con Matteo Salvini”. In tal senso, proprio il nome di Salvini, sembra essere lontano da questa vicenda: “Se ci andavo con lui agli incontri? Assolutamente no”.

E sugli argomenti trattati durante i “meeting”: “Una delle condizioni che ho posto quando sono stato nominato al Mef è di non dovermi occupare di nomine. È un tema che non mi interessa: mi occupo di politica economica”.