La verità sugli autovelox: i verbali che parlano di strumento "omologato"
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

La verità sugli autovelox: i verbali che parlano di strumento “omologato”

Autovelox

La verità dietro l’omologazione degli autovelox in Italia e le implicazioni legali dei verbali che affermano una falsa omologazione.

Negli ultimi mesi, il dibattito sull’omologazione degli autovelox ha sollevato numerose polemiche e dubbi sulla legittimità dei verbali di violazione delle norme stradali. Questo tema è emerso prepotentemente grazie a una recente sentenza della Corte di Cassazione, che ha evidenziato come molti dispositivi non siano realmente omologati, ma solo approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Questa distinzione, apparentemente sottile, ha portato a un’esplosione di denunce e accuse di falsità in atti pubblici.

Autovelox Polizia
Autovelox Polizia
Leggi anche
Esodo estivo: il 52% degli italiani sceglie l’auto, ma le strade restano pericolose

Il caso la Loggia: falsità in atto pubblico

Il comune di La Loggia, in provincia di Torino, è al centro di questa controversia. Un verbale di violazione redatto il 1° giugno 2024 con un dispositivo Velocar Red&Speed Evo-R riportava la dicitura “omologazione MIT n. 4708 del 01/08/2016”. Tuttavia, come sottolineato dal presidente di Globoconsumatori, tale affermazione è falsa. Il dispositivo, come tutti gli altri in Italia, è solo approvato e non omologato.

Questo errore non è da prendere alla leggera. La falsità di queste dichiarazioni ha portato alla presentazione di un esposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Torino il 15 luglio 2024.

L’accusa riguarda la violazione degli articoli 476 e 479 del Codice Penale, ossia falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Questo potrebbe avere ripercussioni significative per molte amministrazioni comunali.

La diffusione del problema: altri comuni coinvolti

La questione non si limita solo a La Loggia. Diversi comuni nelle province di Torino, Alessandria, Brescia e Padova sono coinvolti in situazioni simili. I dispositivi di controllo della velocità utilizzati in queste aree riportano spesso informazioni false riguardanti l’omologazione, portando a un potenziale effetto domino di denunce e cause legali.

La mancanza di una disciplina chiara e definitiva sull’omologazione degli autovelox da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha contribuito a creare questa situazione caotica.

Mentre le amministrazioni locali si trovano a dover fronteggiare le conseguenze legali, è fondamentale che venga fatta chiarezza normativa per evitare ulteriori confusioni e per garantire la legittimità delle multe elevate.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 16 Luglio 2024 13:17

Esodo estivo: il 52% degli italiani sceglie l’auto, ma le strade restano pericolose

nl pixel