Italia al Mondiale 2026: testa di serie, ma con soli 16 posti per l’Europa il sorteggio sarà fondamentale.
Il Mondiale di calcio del 2026 segna un cambio epocale con l’espansione a 48 squadre partecipanti, ma per l’Europa, storica protagonista della competizione, i posti disponibili saranno appena 16, l’Italia, dopo le amare esclusioni da Russia 2018 e Qatar 2022, non può permettersi un altro fallimento. Eppure, nonostante il vantaggio di essere testa di serie, il cammino verso il torneo di Canada, Messico e Stati Uniti resta pieno di insidie.
La pressione delle qualificazioni europee per l’Italia
Le regole di qualificazione per il Mondiale 2026 non semplificano il compito. Ogni girone assegnerà il pass diretto solo alla prima classificata, mentre le seconde dovranno affrontare un doppio playoff. Questo sistema, già temuto in passato, ha messo in difficoltà gli Azzurri sia nel 2017 che nel 2022.
Pur essendo testa di serie, l’Italia dovrà affrontare squadre insidiose. Le seconde fasce includono nazionali come Serbia, Norvegia e Polonia, mentre nella terza fascia si trovano outsider pericolose come Scozia, Bosnia ed Eire. L’esperienza insegna che anche un piccolo passo falso può trasformarsi in un incubo, e i ricordi di Svezia e Macedonia del Nord sono ancora freschi nella memoria dei tifosi.
Un’occasione per riscattarsi
L’Italia arriva al sorteggio del prossimo 13 dicembre con il vantaggio di non dover affrontare altre grandi nazionali europee nella fase a gironi, come Francia, Germania o Spagna. Tuttavia, il vero nodo sarà lo stato di forma della squadra al momento decisivo.
Con Luciano Spalletti alla guida, c’è fiducia in una Nazionale che sta lavorando per consolidare un sistema di gioco fluido e propositivo. La speranza è che i giocatori chiave siano in perfetta forma per affrontare non solo le qualificazioni, ma anche eventuali spareggi.
L’obiettivo è chiaro: evitare un terzo flop consecutivo e riportare l’Italia ai vertici del calcio mondiale. Il percorso non sarà semplice, ma la determinazione e la storia degli Azzurri lasciano spazio all’ottimismo.