Vertice di centrodestra ad Arcore: nessun disgelo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Centrodestra, il vertice di Arcore va nel caos

Silvio Berlusconi

I leader di Lega e FdI sono andati ad Arcore per il vertice di centrodestra con Silvio Berlusconi. Ma non è andato come si sperava.

La situazione non si riesce a sbloccare. I leader del centrodestra faticano a trovare una quadra e vanno sempre meno d’accordo. Il quadro che emerge da Arcore è abbastanza problematico se si considera che manca meno di un mese alle amministrative, che come sempre, offre una reale panoramica per le prossime elezioni.

Il vertice arriva dopo quasi cinque mesi e in questo tempo i rapporti più che freddi si sono congelati, soprattutto tra Salvini e Meloni. La leader di Fratelli d’Italia si è opposta a tutti punti fondamentali dell’incontro. Berlusconi ha provato a organizzare questo incontro a sorpresa per procedere verso un progressivo disgelo nel bene della coalizione e del futuro dei tre partiti. Ma segni di disgelo non ce ne sono stati, anzi.

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Il segretario della Lega ha lasciato da solo la villa di Berlusconi che è poi uscito a tranquillizzare i giornalisti sul futuro della coalizione. “E’ evidente che se si disunisse perderemmo le elezioni, solo un pazzo potrebbe pensare di mandare all’aria questa coalizione. Aggiorneremo il programma, ne avremo uno unico, la coalizione va avanti spedita“, dichiara il fondatore di Forza Italia. Nessun comunicato congiunto anzi arriva Fratelli d’Italia a smentire le parole di Berlusconi elencando i punti di frattura con gli alleati.

Silvio Berlusconi Milan Donnarumma
Silvio Berlusconi

Il caso Sicilia uno dei punti chiave di rottura

“È sicuramente positivo essersi incontrati ma l’unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti”, sottolinea il partito di Meloni. I punti chiave della divisione sono soprattutto i 5 capoluoghi in cui la coalizione correrà divisa alle amministrative. Nodo cruciale però è la ricandidatura di Musumeci che Meloni sostiene con tutte le forze ma che trova il parere contrario di Salvini e l’opposizione di Forza Italia in Sicilia.

Per questo Meloni parla di “regole ancora fumose” su alleanze e programmi comuni. Su questo argomento interviene il leghista palermitano Nino Minardo: “I dubbi su Musumeci – contrattacca – non sono di Salvini o della Lega, ma semmai della netta maggioranza dei siciliani stando all’ultimo sondaggio”.

L’aperitivo organizzato da Berlusconi nella sua villa non ha dato gli effetti sperati, anzi tutti i nodi sono venuti al pennine e non sono riusciti a districarsi. I rapporti tra Meloni e i due alleati vanno sempre più verso una spaccatura.

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ultimo aggiornamento: 18 Maggio 2022 10:11

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