Al vertice NATO dell’Aja i leader annunciano un piano per aumentare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035: focus su Russia e sostegno all’Ucraina.
Non solo la cena e il colloquio riservato tra Giorgia Meloni e Donald Trump, ma anche un’importante svolta strategica ha segnato il vertice NATO all’Aja. I leader dell’Alleanza hanno diffuso una dichiarazione congiunta che fissa un obiettivo ambizioso. Aumentare la spesa per la difesa e la sicurezza fino al 5% del PIL entro il 2035. Una risposta diretta alle minacce che incombono sull’area euroatlantica, tra cui la Russia.

Vertice NATO all’Aja: 5% del PIL per difesa e sicurezza
Nel documento conclusivo del summit, come riportato da Adnkronos, gli alleati hanno sottolineato l’urgenza di affrontare le “profonde minacce e sfide per la sicurezza“. Riferendosi in particolare “alla minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euroatlantica e alla persistente minaccia del terrorismo“.
Per questo motivo, è stato deciso che “gli Alleati si impegnano a investire il 5% del Pil all’anno in requisiti di difesa fondamentali, nonché in spese relative alla difesa e alla sicurezza, entro il 2035“. Il piano prevede ovviamente una ripartizione precisa.
Il 3,5% sarà destinato alla difesa in senso stretto, “come definita dalla Nato“. Mentre l’1,5% sarà dedicato ad altri aspetti. Come “proteggere le nostre infrastrutture critiche, difendere le nostre reti, garantire la nostra preparazione e resilienza civile, stimolare l’innovazione e rafforzare la nostra base industriale della difesa“.
Il documento specifica inoltre che “la traiettoria e l’equilibrio della spesa nell’ambito di questo piano saranno rivisti nel 2029“, in base all’evoluzione dello scenario.
Riaffermata la difesa collettiva e il sostegno all’Ucraina
Nel comunicato, inoltre, i capi di Stato e di governo hanno: “Riaffermiamo il nostro ferreo impegno per la difesa collettiva, come sancito dall’articolo 5 del Trattato di Washington: un attacco a uno è un attacco a tutti“. Una presa di posizione chiara in un momento storico segnato da tensioni crescenti.
Viene inoltre riaffermato il supporto all’Ucraina, che secondo gli alleati “contribuisce alla nostra” sicurezza. La dichiarazione chiarisce che, a tale fine, “includeranno contributi diretti alla difesa dell’Ucraina e alla sua industria della difesa nel calcolo della spesa per la difesa degli alleati“.