Durante il vertice a Bruxelles sui migranti, l’Italia e l’accordo con l’Albania ricevono attenzione. I Paesi UE discutono nuove soluzioni.
Si è svolto a Bruxelles un importante vertice sulla migrazione, convocato a margine del summit dell’Unione Europea e promosso da Italia, Olanda e Danimarca. Alla riunione hanno partecipato anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e diversi leader di dieci Paesi membri.
Il tema centrale è stato il modello Italia-Albania, un accordo che prevede il trasferimento di alcuni migranti dal territorio italiano verso l’Albania. Questo approccio ha ricevuto elogi, ma anche forti critiche, dimostrando quanto sia delicato il tema della gestione dei flussi migratori in Europa.
Plausi al modello Italia-Albania
Il premier ungherese Viktor Orban ha espresso un giudizio positivo sull’accordo tra Italia e Albania, dichiarando: “L’accordo tra Roma e Tirana sui migranti è buono: congratulazioni all’Italia”. Anche il primo ministro olandese Dick Schoof ha manifestato interesse per il protocollo, affermando che il governo dei Paesi Bassi sta valutando “l’idea” di creare centri di rimpatrio in Uganda.
“Speriamo di sentire dall’Italia come va e vediamo come possiamo lavorare insieme su questo in Ue”, ha spiegato Schoof, confermando che l’Olanda guarda con attenzione alla soluzione italiana.
L’idea di trasferire i migranti in paesi terzi è stata accolta con favore anche dalla premier danese Mette Frederiksen, che ha sottolineato: “L’Europa ha urgentemente bisogno di rafforzare le frontiere esterne e di rimpatriare le persone che non hanno alcun diritto di stare in Europa”. Frederiksen ha evidenziato come il modello Italia-Albania possa essere uno dei modi per affrontare questa sfida, suggerendo che anche altri Paesi potrebbero adottare approcci simili.
Critiche e alternative al modello
Non tutti i leader europei hanno accolto positivamente l’accordo Italia-Albania. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha duramente criticato l’iniziativa del governo italiano, sostenendo che essa viola il diritto fondamentale di chiedere asilo. “Questo accordo spreca 800 milioni per violare il diritto fondamentale a chiedere asilo”, ha dichiarato Schlein.
Ha inoltre sollevato preoccupazioni sul primo trasferimento di 16 persone migranti, di cui quattro sono dovute tornare in Italia, definendolo una dimostrazione dell’inefficacia del protocollo.
Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso scetticismo sulla creazione di hub fuori dall’Unione Europea. “Gli hub non sono realmente la soluzione per un Paese grande come la Germania”, ha affermato Scholz, sottolineando che l’Unione Europea deve concentrarsi su espulsioni conformi al diritto europeo, piuttosto che cercare scorciatoie.
Scholz ha inoltre evidenziato la necessità di accelerare l’applicazione del Patto sulla migrazione e l’asilo per affrontare il fenomeno in modo più strutturato.