Via della Seta, per l’Italia i rischi si chiamano Usa e Ue

Via della Seta, per l’Italia i rischi si chiamano Usa e Ue

L’Italia prende quota nella nuova via della Seta ma i rapporti con Pechino preoccupano l’Unione europea e gli Stati Uniti.

Al termine del secondo forum sulla via della Seta, il premier italiano Giuseppe Conte si è detto soddisfatto dei risultati ottenuti e del ruolo occupato dall’Italia nel nuovo panorama economico e commerciale.

Conte in Cina per il secondo forum sulla via della seta

La soddisfazione del capo del governo corrisponde purtroppo a una crescente preoccupazione da parte dell’Unione europea e degli Stati Uniti, che guardano con apprensione agli sviluppi nella speranza che l’alleato italiano non si allontani eccessivamente dal palcoscenico occidentale.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Banca-Centrale-Europea

La firma del memorandum tra Italia e Cina

La prima preoccupazione sull’Italia è legata al fatto che Conte e Di Maio si sono esposti più di quanto non abbiano fatto altri paesi dell’Unione europea, con il chiaro intento di voler rivestire un ruolo importante sul palcoscenico commerciale.

Germania e Francia, ad esempio, hanno fatto affari milionari con la Cina senza mai vincolarsi con un memorandum, scelta fatta e difesa dal governo italiano che ha però voluto rassicurare gli alleati occidentali facendo sapere di aver preso le dovute precauzioni.

Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/GiuseppeConte64

Gli accordi tra Italia e Cina preoccupano l’Unione europea e gli Stati Uniti

Al termine del secondo forum il presidente Xi Jinping ha fatto il punto sugli accordi siglati. Sono oltre duecento, alcuni dei quali riguardano proprio l’Italia. Il più delicato è quello sulla gestione dei porti di Genova e Trieste, due poli fondamentali nel mercato occidentale. Proprio si questo punto il presidente Donald Trump ha voluto esprimere le sue preoccupazioni invitando l’Italia a restare prudente e fedele all’occidente.