Lo ha confermato il sostituto procuratore in riferimento all’attentato ai danni del presentatore, messo in atto il 14 maggio del 1993.
Salvo a causa di un errore degli attentatori, è quanto ha affermato Luca Tescaroli, sostituto procuratore a Roma e pm nel processo di Capaci, nel riferirsi all’attentato perpetrato il 14 maggio 1993 a Maurizio Costanzo, a Roma.
Ha spiegato a Sky TG24 riguardo all’attacco dinamitardo. “Cosa Nostra ha dimostrato di non essere infallibile, poiché nell’attentato contro Maurizio Costanzo c’è stato un errore riguardante il momento dell’invio del segnale. Ciò ha permesso al giornalista Maurizio Costanzo, alla sua compagna e agli agenti di scorta di sopravvivere”, ha aggiunto.
Per quanto riguarda il ritardo, a cosa è stato dovuto? “È stato dovuto anche al fatto che il presentatore televisivo aveva cambiato l’auto su cui viaggiava, una decisione che ha comunque causato più di 20 feriti e la distruzione degli edifici nelle vicinanze di via Ruggero Fauro”, ha concluso Tescaroli.