Non solo Virginia Raggi ma molti dei parlamentari grillini o ex grillini sono vicini al pensiero del Cremlino.
Molti dei parlamentari grillini o ex grillini manifestano idee complottiste e molto vicine al Cremlino. Una linea di pensiero simile a quella di Trump e dei suoi sostenitori come dei sostenitori di Putin, è quella che accomuna tutti i parlamentari che fanno parte o hanno fatto parte del M5S. Nonostante le progressive vicissitudini hanno portato a riforme del Movimento e vari cambi di linea, i principi di base restano quelli che hanno portato il Movimento al governo del 2018 con la Lega.
Prima di adeguarsi ai giochi di palazzo e restare in Parlamento il M5S era un Movimento che mirava a smantellare l’ordine preesistente. Non molto distante dall’idea di cambio di ordine internazionale come ora lo auspicano Putin e Xi Jinping. Il Movimento 5 Stelle continua ad essere il partito del No: anti governativo, no-vax, no green pass, no aumento della spesa militare, anti-euro.
L’appoggio alla Russia di Putin non è nuovo per il M5S. Ma arriva dai tempi delle dirette di Beppe Grillo. Inoltre, il sostegno che Putin decise di dare ai partiti di estrema destra valeva anche per i partiti populisti. Colpevole di amicizie illegali con il Cremlino non è quindi solo la Lega ma anche il Movimento. A chiedere di eliminare le sanzioni per la Russia dopo l’annessione illegale della Crimea fu anche Di Maio e non solo le regioni leghiste.
Ora con la guerra in corso la maggior parte dei parlamentari tende a condannare Putin e la sua guerra ma sembra solo una “ripulitura” di facciata dati i vari e numerosi precedenti che hanno contraddistinto il pensiero e la linea politica del M5S.
Le chat del M5s: i messaggi filo-russi
Nelle chat del M5S arrivano su Repubblica messaggi filo-russi e filo-Putin contro il governo ucraino di Zelensky. Nei messaggi si legge dell’”ingerenza di Usa e Ue» che hanno «rovesciato» il governo vicino al Cremlino.
In modo più o meno velato sono idee che emergono come è successo a Virginia Raggi, che è tornata a far parlare di sé in negativo. Dalle sue chat whatsapp emergono messaggi di propaganda filo-Putin. La grillina inoltre aveva sostenuto la posizione del Movimento sulla spesa militare e sugli aiuti militari in Ucraina. «Non ho certezze, ma siamo sicuri che sia l’unica soluzione?» aveva scritto sui social.