Orrore: viene ucciso a colpi di spada samurai per un motivo assurdo

Orrore: viene ucciso a colpi di spada samurai per un motivo assurdo

A Greenville, Ohio, un uomo è stato ucciso con una spada samurai dopo aver chiesto una sigaretta. Arrestato il presunto responsabile.

A Greenville, Ohio, un episodio apparentemente banale si è trasformato in una tragedia. La sera del 16 novembre, Kyle Brown, un uomo di 35 anni senza fissa dimora, è stato ucciso con una spada samurai. Secondo le autorità, il presunto aggressore, Matthew McKnight, un uomo di 48 anni, sarebbe responsabile del gesto che ha lasciato sgomenta la comunità locale.

Omicidio a Greenville: lite per una sigaretta finisce in tragedia

Brown, noto nella zona per vivere sotto un ponte e chiedere spesso sigarette ai passanti, avrebbe avvicinato McKnight per una richiesta simile poco prima dell’aggressione. Testimoni oculari, tra cui Sheila Horne, hanno riferito che McKnight ha reagito in modo violento, colpendo la vittima con un’arma descritta come una spada samurai.

Horne, che conosceva entrambi gli uomini, ha dichiarato che McKnight era già stato aggressivo in passato, raccontando un episodio in cui l’uomo aveva minacciato anche lei con un coltello.

Indagini in corso sul movente dell’omicidio

La polizia di Greenville, intervenuta immediatamente sulla scena in Walnut Street, ha arrestato McKnight poco dopo l’aggressione. Brown, gravemente ferito, è stato trasportato d’urgenza al Miami Valley Hospital, dove è deceduto a causa delle lesioni riportate.

Secondo il capo della polizia, Ryan Benge, Brown e McKnight si conoscevano già, ma il movente preciso dell’attacco rimane oggetto di indagine. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze dai residenti e analizzando eventuali precedenti segnalazioni di comportamenti violenti da parte di McKnight. L’uomo è attualmente detenuto presso il carcere della contea di Darke, in attesa di un’udienza per formalizzare le accuse.

La comunità di Greenville è sotto shock per la violenza dell’accaduto. Brown era considerato una presenza familiare, nonostante le sue difficoltà, e molti residenti avevano instaurato con lui rapporti di amicizia o compassione. “Era un uomo gentile, non meritava una fine del genere”, ha aggiunto un residente locale.

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