Il Primo Premio assegnato per Referendum pubblico al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, la prestigiosa Coppa d’Oro, va alla Ferrari 166 MM Barchetta carrozzata Touring del 1950.
Ve l’abbiamo presentata accanto all’ultima nata della Touring Superleggera, la fascinosa Berlinetta Lusso. Quando l’abbiamo vista da vicino al Concorso di Eleganza di Villa d’Este ne siamo rimasti stregati. Era una delle più belle tra le bellissime vetture in mostra in riva al Lago. Non poteva non ottenere un riconoscimento. Così è stato, alla Ferrari 166 MM Barchetta carrozzata Touring (numero di telaio 0064M, 1950) sono stati assegnati ben due prestigiosi premi: al sabato a Villa d’Este la Coppa d’Oro, e la domenica, a Villa Erba, il Trofeo BMW Group Italia del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. Uno straordinario successo per l’attuale proprietario, il magnate britannico Clive Beecham. Il primo a possederla fu Giovanni Agnelli.

La Ferrari 166 MM Barchetta Touring debuttò alla fine del 1948 al Salone dell’Automobile di Torino. L’8 agosto 1950 Gianni Agnelli ne divenne proprietario. Tuttavia la 24esima delle 25 unità prodotte dovette attendere tre anni per debuttare in pista. Acquistata dal Visconte Gery d’Hendecourt, fu condotta alla vittoria da Olivier Gendebien nella Coppa Spa. L’auto conquistò in seguito il gradino più alto del podio nella Copenaghen Cup e la vittoria nella belga Dinant. Il quattro volte vincitore di Le Mans la volle per sé. La cedette poi a Jacques Swaters, proprietario della Ecurie Francorchamps, che la vendette e riacquistò per ben sei volte, l’ultima nel 1966, quando decise di custodirla come un tesoro all’interno della famiglia, chiamandola affettuosamente “Nonna”. La 166 MM fu successivamente esposta al MoMA di New York, alla Nationalgallerie di Berlino e all’Idea Ferrari; rimase di proprietà della Famiglia Swaters per 46 anni.

Le attività di restauro dell’Atelier Touring Superleggera, sono nate dal bisogno di restituire alla Ferrari 166 MM Barchetta le vere forme che avevano stregato gli appassionati fin dalla prima apparizione nel 1949, e perse in una serie di riparazioni e interventi. Per ricostruire fedelmente linee e proporzioni stilistiche sono stati condotti, in stretta collaborazione con Ferrari Classiche, approfonditi studi sulle immagini d’epoca, uniti alla scansione tridimensionale della vettura e supportato da figurini originali a disposizione. Le matematiche delle forme corrette sono state quindi sviluppate in CAD e su di esse è stato fresato un modello di battitura specifico, utilizzato anche per la validazione di stile.
La ricostruzione della parte frontale ha reso necessario il rifacimento della bocca anteriore con modifica dei raggi superiori ed inferiori ed una nuova calandra per ripristinare i volumi originali. Ulteriori correzioni hanno riguardato la bombatura inferiore e degli angoli bassi dei passaruota ed i montanti del parabrezza, accorciati per riprodurre le dimensioni originali.
La raffinata selleria in pelle beige, la cintura in cuoio che abbraccia il cofano, i fanali posteriori a goccia sono elementi che rendono la 166MM di Gianni Agnelli unica, così come la personale scelta dell’Avvocato di accostare il particolare colore blu al verde delle fiancate. Lo stesso blu che, in seguito, è diventato un segno distintivo delle vetture di casa Agnelli.

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