“Putin non si fermerà a Est”

“Putin non si fermerà a Est”

L’ex consigliere di Trump spiega perché è convinto che Putin non ha intenzione di finire qui la sua guerra in Europa.

Per il tenente colonnello Alexander Vindman la guerra scatenata da Putin non è stato un fulmine a ciel sereno. L’ex consigliere di Donald Trump era convinto da anni che fosse solo una questione di tempo. Il motivo è stato il progressivo indebolimento della politica statunitense e della sua potenza oltreoceano. Una debolezza che si è palesata soprattutto con l’amministrazione Trump.

Alexander Vindman, di origini ucraine, direttore degli affari europei nel consiglio di sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump. Fu lui a denunciare la telefonata di Trump al Cremlino in cui chiedeva di indagare su Biden, lui l’artefice del processo di impeachment. L’esperto dichiara in un’intervista al Corriere della Sera di essere convinto che “le prossime quattro settimane saranno cruciali: se Putin si assicura l’Est e Mariupol, la guerra non finirà lì. Continuerà a spingere verso Ovest”. Per questo ritiene fondamentale che la Russia perda ogni battaglia affinché venga scoraggiata nella sua avanzata.

“Il vero rischio è quello di una lunga guerra, una catastrofe umana, il possibile uso di armi chimiche” sottolinea Vindman, più che uno scontro diretto tra Russia e Occidente come credono i politici. I russi non si fermeranno se avranno la strada libera. Nonostante abbiano subito moltissime perdite la loro intenzione è scatenare una lunga guerra in Europa. Se continuano a subire perdite, invece, non resisteranno per più di sei mesi. Altrimenti possiamo anche aspettarci una guerra lunga anni perché la Russia ha forniture da cui attingere, spiega Vindman.

bandiera russa

La presa dell’est è vicina

Nel frattempo a Mariupol si combatte ancora, anche se la città è quasi in mano russa completamente gli attacchi continuano da entrambe le parti. La città ora è diventata un inferno come dichiarano i testimoni. Gli ucraini non hanno intenzione di arrendersi e disonorare la loro città. Mentre Mosca prende l’acciaieria e il porto, oramai la conquista è sempre più vicina.