Ad Ilaria Salis, attivista detenuta a Budapest, è stato negato il diritto di voto: arriva la denuncia del padre Roberto.
“Oggi ho parlato con mia figlia, mi ha detto che nel carcere hanno chiesto a tutte le detenute se volevano votare e lei ovviamente ha risposto di sì, ma le è stato detto che c’è una carenza legislativa italiana che non le consentirebbe di votare.”, a parlare è Roberto Salis. Il padre della detenuta a Budapest da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti neonazisti.
L’uomo è tornato nuovamente a raccontare le condizioni di detenzione della figlia, denunciando :”una palese violazione dei diritti umani“.
La denuncia di Roberto Salis all’ambasciata
Come riportato da Rainews.it, Roberto Salis ha interpellato l’ambasciata italiana per cercare di ottenere risposte sul mancato diritto di voto di sua figlia, ma senza successo.
“C’è una palese violazione dei diritti umani in corso e ci vorrebbe una presa di posizione chiara del governo“, ha dichiarato il padre dell’attivista.
Ilaria, candidata alle elezioni europee con Avs, Alleanza Verdi e Sinistra, si trova così privata di un diritto fondamentale anche durante un importante appuntamento elettorale.
La partecipazione al Salone del libro a Torino
L’attenzione mediatica si è concentrata anche sulla partecipazione di Roberto Salis al Salone del libro di Torino.
“Ho letto articoli polemici sulla mia presenza al Salone del libro di Torino, ma faccio presente che al Salone c’era il ministro Salvini che sta facendo esattamente le stesse cose che sto facendo io per il suo candidato Roberto Vannacci“, ha risposto Roberto ai critici.
Questo episodio ha evidenziato ulteriormente le tensioni e le controversie politiche che circondano la famiglia Salis e la loro lotta. Il padre dell’attivista ha concluso affermando: “Nessuno mi ha dato chiarimenti sulla par condicio. Sono un libero cittadino che in campagna elettorale può dire quello che gli pare, a meno che non vogliamo limitare i diritti dei liberi cittadini“.