Violentata alla Festa dell’Unità: il caso diventa politico

Violentata alla Festa dell’Unità: il caso diventa politico

A Bologna una ragazza di 15 anni è stata violentata alla Festa dell’Unità. Il caso diventa un fatto politico tra le accuse delle parti.

Lo scorso settembre, alla Festa dell’Unità a Bologna, una 15enne è stata violentata da un gruppo di coetanei. Avvicinata prima al Parco del Nord poi violentata in gruppo e filmata con i cellulari nella zona delle giostre. Dal 18 settembre scorso la notizia emerge soltanto ieri a causa del caso politico che si è montato attorno.

È gravissimo quanto accaduto alla ragazza vittima di uno stupro alla Festa dell’Unità di Bologna, a cui vanno la nostra totale solidarietà e vicinanza. L’auspicio è che i responsabili vengano individuati e puniti perché simili agghiaccianti violenze non sono tollerabili” ha scritto il viceministro del Mit Bignami, bolognese, che poi ha attaccato il Pd.

Sorprende l’assordante silenzio del Partito Democratico e della segreteria Schlein che in queste ore non hanno ritenuto di dedicare una parola a questa storia. Non una parola di sostegno, non una parola di condanna. Nulla. Nemmeno una richiesta di fare luce su un caso visto che la violenza sarebbe avvenuta nel corso di un evento simbolo del Pd, la festa dell’Unità a Bologna” accusa il viceministro FdI che aggiunge: “La segretaria, che per anni ha anche amministrato il territorio dalla Regione Emilia-Romagna, rompa il muro di silenzio e dica una parola”.

Bologna

La replica del Pd su Fb

In un post sulla pagina Facebook del Partito democratico di Bologna arriva pronta la replica alle accuse di Bignami e di alcuni giornali di destra. “L’accusa che ci viene mossa va dal silenzio di comodo a quello, addirittura, di voler nascondere la cosa, come se peraltro fosse possibile. Vorremmo chiarire una cosa. Per noi una violenza sessuale è una violenza sessuale. Ovunque questa avvenga. E non mancheremo mai di denunciare, di esprimere la nostra solidarietà e la vicinanza fattiva a chi ne è vittima, così come la più ferma condanna per chi la commette. Come abbiamo sempre fatto, come facciamo” precisano i dem.

I dem sottolineano anche che quello che non emerge dalla notizia è che la famiglia della ragazza si è rivolta alla direzione della Festa per chiedere aiuto e trovare i ragazzi responsabili della violenza, cosa che la direzione ha fatto. “Trasformare il doveroso rispetto e riserbo, in questa fase, nei confronti di chi ha subito violenza per un atto di silenzio connivente è vergognoso. Non vogliamo trasformare in argomento di bassa propaganda e polemica politica una vicenda come questa” si chiude la nota.