Atroce violenza a Catania: spunta il testimone dello stupro

Atroce violenza a Catania: spunta il testimone dello stupro

Difese e lacrime durante gli interrogatori: quattro maggiorenni e tre minorenni al centro delle indagini per la brutale violenza a Catania.

La città di Catania è stata scossa da un evento di violenza inaudita, avvenuto lo scorso 30 gennaio nei bagni di Villa Bellini, un noto parco nel cuore della città.

Una giovane di soli 13 anni è stata vittima di una violenza sessuale di gruppo, un atto brutale che ha visto coinvolti sette ragazzi, quattro dei quali maggiorenni. Le indagini condotte dalle forze dell’ordine hanno portato al fermo dei sospetti, seguito da interrogatori di garanzia che hanno cercato di fare luce sugli accadimenti di quel pomeriggio.

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Violenza a Catania: la difesa dei sospetti

Durante gli interrogatori, i quattro maggiorenni hanno cercato di distanziarsi dagli eventi, sostenendo la propria estraneità ai fatti. Salvatore Ganci, avvocato di uno degli indagati, ha dichiarato: “Era lì per caso. Il mio assistito ha confermato quanto aveva detto prima. Ha spiegato che la sua presenza sul posto è stata del tutto casuale, era lì perché aveva sentito gridare“.

Un’altra linea di difesa è stata quella dell’estraneità, come affermato da Alessandro Fidone, che assiste due dei maggiorenni: “Si è detto estraneo ai fatti, era sul posto ma non ha partecipato all’aggressione e ha capito la gravità dei fatti“.

Le lacrime e la richiesta di giustizia

Uno degli interrogati, di origini egiziane, è scoppiato a piangere durante l’interrogatorio, sebbene non abbia mostrato segni di pentimento. Questa reazione contrasta con la freddezza degli altri sospetti e solleva ulteriori domande sulle dinamiche interne al gruppo durante l’aggressione.

Il racconto della giovane vittima e del suo fidanzato, insieme alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, ha permesso di individuare i presunti responsabili. La 13enne ha riconosciuto tre degli aggressori durante un confronto all’americana: un minorenne e un maggiorenne che l’avrebbero violentata e un altro che impediva la fuga.