La cultura del possesso su TikTok: la violenza prende un'altra forma
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Direttore: Alessandro Plateroti

La cultura del possesso su TikTok: la violenza prende un’altra forma

donna con lividi

Si infiamma il dibattito su TikTok sulla romanticizzazione della violenza, che veicola un’identificazione pericolosa tra possesso e amore.

La diffusione di contenuti su TikTok che idealizzano la possessività e la gelosia come segni d’amore ha generato preoccupazione in merito alla cultura del possesso che si diffonde sui social. Questo fenomeno ha sollevato un dibattito sulla percezione delle relazioni, in particolare modo tra i giovani.

violenza donne stop lividi

TikTok e la romanticizzazione della violenza

TikTok nel mirino di un dibattito per quanto riguarda la romanticizzazione della violenza, con la diffusione di contenuti che veicolano un‘identificazione pericolosa tra possesso e amore.

Alcuni video mostrano comportamenti possessivi e gelosi che vengono in un certo senso idealizzati. Questi contenuti ricevono un grande numero di interazioni, sollevando grandi preoccupazioni sulla percezione distorta delle relazioni e dei comportamenti sani.

Sulla piattaforma social, da mesi viene condiviso un video (facendo più di 74mila mi piace) che pone al centro due protagonisti: Nanà e Mario. Si tratta di due giovani ragazzi che hanno a che fare con la prima volta con l’amore, ma la loro percezione di amore appare appunto malsana.

Mentre la ragazza dai lunghi capelli biondi abbraccia il suo fidanzato, gli chiede: “Che fai se non ti sposo?”. Poi il suono di uno schiaffo: “T’ schiatt”, ovvero ti uccido, dice lui. “O sposi me o non sposi più nessuno, hai capito?”, aggiunge il ragazzo. E se lei sposasse un altro? Lui le morde il viso: Prima uccido lui e poi uccido te, hai capito?”.

@marioanna_24 e il vostro malessere come la pensa.? #viral #perteeeeeeeee #andiamoneiperte #pertuttoilmondo ♬ suono originale – mario&nanà

Cultura del possesso: l’impatto sui giovani

La persistenza degli stereotipi di genere e della violenza si collega alla radicata cultura patriarcale in cui siamo immersi. “La cultura patriarcale è l’oggettificazione, il limite, qualcun altro che pretende di dettarmi quello che posso o non posso fare”, spiega Flavia Carlini, autrice e divulgatrice a SkyTg24.

L’idea che il possesso dell’altro sia amore è radicata nella mente di molte persone, contribuendo a perpetuare la cultura del possesso e la romanticizzazione della violenza. “Si sta diffondendo attivamente l’idea che non solo sia normale un comportamento in cui un uomo dice a una donna cosa può o cosa non può fare, ma anche che questo tipo di comportamento sia auspicabile“, aggiunge Carlini.

Questo fenomeno solleva interrogativi critici sull’effetto che tali contenuti possano avere sui giovani e sulla società in generale. La diffusione di modelli negativi e la rappresentazione distorta delle relazioni possono influenzare le percezioni e i comportamenti, richiedendo un’analisi approfondita dell’impatto dei social media sulla formazione delle relazioni giovanili.

E’ necessaria quindi un’analisi approfondita a riguardo, sottolineando l’importanza di promuovere modelli sani e consapevolezza riguardo alla violenza di genere.

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ultimo aggiornamento: 25 Novembre 2023 9:33

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