Ripetute violenze alla moglie: “In India saresti già morta”

Ripetute violenze alla moglie: “In India saresti già morta”

Subisce i soprusi del marito per otto anni senza denunciarlo.

Ad Ancona un uomo di 61 anni di origini indiane è sotto processo per accuse di maltrattamento familiare, ma lui si difende con l’appoggio dell’avvocato Maria Alessandra Tatò e nega tutto.

A dare inizio questa vicenda giudiziaria è stata la figlia, che dopo l’ennesima lite in famiglia ha chiamato i carabinieri.

La moglie dell’uomo accusato di violenze racconta di aver subito per ben otto anni atti violenti, minacce e percosse senza mai denunciare: “Non volevo distruggere la famiglia”. Finalmente però questo capitolo di ritorsioni sembra essere finito per la famiglia indiana, grazie anche all’intervento della figlia.

Sembra che di recente l’uomo avrebbe minacciato la moglie puntandole un coltello dicendole: “In India saresti già morta. Dopo vado in galera ma prima ti uccido“. Proprio durante questa lite, la chiamata della figlia ai carabinieri sarebbe stata decisiva.

Violenza donne

I figli testimoniano contro il padre

Dopo la denuncia arrivata dopo otto anni di soprusi, all’uomo è stato imposto il divieto di avvicinamento al resto della famiglia, grazie anche al braccialetto elettronico. Durante il processo la donna ha raccontato che questi picchi di violenza erano causati da un eccessivo abuso di alcol.

In passato anche il figlio ha provato a intervenire per difendere la madre e tutti i membri della famiglia portano i segni di quegli eccessi di ira.

Nessuno però è mai andato in ospedale per evitare delle ritorsioni da parte dell’uomo, che come testimonia la figlia, in passato aveva minacciato la madre di levarle i documenti per non farla più tornare in Italia a seguito di un viaggio in India.

Intanto, l’uomo indiano di 61 anni si affida al legale Maria Alessandra Tatò per respingere tutte le accuse mosse dalla sua famiglia; il problema è che l’uomo in passato era in cura al Sert per risolvere la dipendenza dall’alcol, quindi, sembra che le testimonianze dei membri della famiglia non siano così infondate.