Scandalo a Teramo: un ginecologo 69enne accusato di violenza sessuale su una giovane paziente durante una visita medica.
Il ginecologo Francesco Ciarrocchi, 69 anni, è al centro di un processo per una presunta violenza sessuale nei confronti di una giovane donna.
La paziente, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni e aveva lavorato nello studio del medico fino a poche settimane prima dell’incidente.
In seguito, come riportato da IlMessaggero.it, ha accusato il professionista di aver oltrepassato i limiti di una normale visita medica.
Il racconto della paziente: gli abusi subiti dal ginecologo
Secondo la testimonianza della giovane, la visita, avvenuta nel contesto di un rapporto di amicizia e quindi gratuita, sarebbe stata caratterizzata da pratiche inappropriate e da sollecitazioni nelle zone erogene.
“Una visita è una visita“, ha dichiarato il professor Greco dell’Università di Ferrara, consulente della procura, che ha spiegato in aula come debba essere condotta una visita ginecologica.
Greco ha sottolineato che, sebbene una paziente possa condividere problematiche personali come l’anorgasmia con il medico, “il ginecologo esclude la natura organica, non quella fisiologica, e non è sua competenza la tecnica di stimolazione“.
La paziente ha inoltre riferito che il ginecologo le aveva proposto di guardare video pornografici durante la visita. Pratica che Greco ha definito del tutto estranea a qualsiasi procedura medica.
La giovane ha anche menzionato commenti inappropriati del medico riguardo al suo modo di depilarsi, su cui Greco ha chiarito: “Se una donna vuole depilarsi è un problema suo. A livello medico non ci sono indicazioni“.
La risposta della difesa
Da parte sua, Ciarrocchi ha sempre sostenuto di aver svolto la visita in modo regolare. Difeso dai suoi avvocati, il ginecologo ha negato tutte le accuse mosse contro di lui.
Tuttavia, la versione della giovane donna è nettamente diversa e descrive una situazione in cui le pratiche effettuate si sarebbero spinte ben oltre quelle di una normale visita ginecologica.
Il processo si sta svolgendo a porte aperte, su esplicita richiesta della parte civile, per permettere una completa trasparenza sul caso.
L’avvocata della vittima ha sottolineato l’importanza di rendere pubbliche le informazioni del fascicolo dopo che la sua cliente è stata oggetto di aggressioni sul web subito dopo la denuncia.
Durante il processo, sono emerse anche testimonianze di altre due donne. Quest’ultime hanno raccontato di aver subito violenze simili da Ciarrocchi in passato, sebbene i reati siano ormai prescritti.