Virus australiano: picco a novembre in Italia, esperti gravemente preoccupati

Virus australiano: picco a novembre in Italia, esperti gravemente preoccupati

Il virus influenzale australiano arriva in Italia. Gli esperti prevedono un picco a novembre. Più di 15 milioni di casi in Australia.

Con l’arrivo dell’autunno, i virus influenzali iniziano a circolare in Italia, e tra questi si distingue il virus australiano H3N2. Questo patogeno, che ha già causato oltre 15 milioni di contagi in Australia, preoccupa gli esperti per la sua capacità di diffondersi rapidamente e per la severità dei sintomi.

Il picco dei contagi è atteso tra novembre e dicembre, e la situazione richiede attenzione, come sottolinea Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. “È necessario tenere alta la guardia perché in Australia questa influenza è stata particolarmente severa, con numerose ospedalizzazioni e più di 15 milioni di persone che hanno contratto il virus,” spiega Andreoni, invitando la popolazione a non sottovalutare la situazione. come riportato da rainews.it

Il virus australiano è già presente in Italia

Anche se il numero di casi confermati di virus H3N2 in Italia è ancora limitato, gli esperti ritengono che sia solo una questione di tempo prima che si diffonda su larga scala. Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università Statale di Milano, ha confermato l’arrivo del virus in Italia, pur definendo i casi attuali come “sporadici”.

Tuttavia, l’esperto avverte che, vista la precedente esperienza australiana, ci si può aspettare una stagione influenzale particolarmente intensa. “Di isolamenti ce ne sono stati già diversi, anche del virus H3N2 ribattezzato ‘australiano’, che nell’altra metà del mondo ha alimentato la seconda stagione influenzale più pesante dell’ultimo decennio”, dichiara Pregliasco.

La vaccinazione rimane lo strumento più efficace per contrastare il virus, soprattutto in un contesto in cui la diffusione di altre malattie respiratorie come il Covid e il virus respiratorio sinciziale (RSV) è ancora rilevante.

Previsioni per la stagione influenzale 2024-2025

La stagione influenzale 2024-2025 potrebbe risultare una delle più difficili degli ultimi anni. Pregliasco stima che, nei periodi di maggiore intensità, si potranno registrare fino a 200.000 casi di sindromi simil-influenzali a settimana. Oltre all’H3N2, è possibile che si assista alla co-circolazione di altri virus, tra cui il ben noto H1N1 e vari virus parainfluenzali.

Nonostante le temperature miti attuali, il freddo imminente potrebbe favorire una rapida impennata dei contagi. Gli esperti ribadiscono l’importanza di agire preventivamente con la vaccinazione, in quanto ci vogliono circa due settimane per sviluppare una risposta immunitaria efficace. “È arrivato il momento di vaccinarci perché effettivamente è la misura più valida che possiamo mettere in campo per difenderci dall’influenza”, conclude Andreoni, richiamando l’attenzione sull’importanza della protezione per evitare sovraccarichi del sistema sanitario.