Visibilia, slitta ancora il processo per falso in bilancio contro la ministra Daniela Santanchè: la decisione del Tribunale di Milano.
Mentre l’opposizione è impegnata a riorganizzarsi dopo il fallimento del referendum e le stoccate di Matteo Renzi, continua a occupare la scena giudiziaria il caso Visibilia che vede imputata la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Il processo per falso in bilancio ha subito un ulteriore slittamento: ecco la decisione del Tribunale di Milano.
Prosegue il procedimento sulla presunta truffa all’Inps
Parallelamente al processo per falso in bilancio, come riportato da Sky News, è in corso anche il procedimento relativo alla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps, per l’indebita richiesta di cassa integrazione durante il periodo Covid.
Oltre alla ministra, sono coinvolti il suo compagno Dimitri Kunz, l’ex collaboratore Paolo Giuseppe Concordia e due società del gruppo Visibilia. Durante l’udienza preliminare del 20 maggio, l’ex collaboratore ha dichiarato che “le decisioni sui pagamenti ai dipendenti, compreso il capitolo della cassa integrazione, le gestivo io, me ne sono occupato io della Cig”, assumendosi la responsabilità dei fatti e, di fatto, scagionando la ministra.
Secondo l’accusa, invece, la ministra e il suo compagno sarebbero stati “consapevoli” della presunta truffa. Visibilia Editore ha chiesto di patteggiare e le società coinvolte hanno già provveduto a risarcire l’Inps.
Santanchè, la decisione del tribunale sul falso in bilancio
Il 10 giugno, aggiunge Sky News, il Tribunale ha deciso di rinviare al 15 luglio la chiusura delle questioni preliminari nel procedimento per falso in bilancio che coinvolge Daniela Santanchè e altre 16 persone.
La decisione arriva dopo che il 15 aprile i giudici avevano chiesto alla Procura di Milano di riformulare le imputazioni, suddividendo annualità e responsabilità individuali, e chiarendo il presunto deficit organizzativo della Visibilia srl in liquidazione. I giudici hanno accolto le eccezioni difensive riguardanti la “modifica sostanziale” di due capi di imputazione. Il rinvio, oltre che per motivi tecnici, è legato anche alla necessità di sostituire due giudici del collegio.
