Feltri torna a parlare di Alessia Pifferi e critica il tentativo della donna di attirare l’attenzione attraverso lo sciopero della fame.
Vittorio Feltri, noto giornalista italiano, ha recentemente espresso nuovamente la sua opinione sul caso di Alessia Pifferi, la donna condannata all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana.
“So che è orribile dirlo ma che Alessia Pifferi vada in branda a stomaco vuoto non frega un cavolo a nessuno”– ribatte – “Come a lei non fregava che la figlia fosse nella culla, diventata la sua tomba, a stomaco brontolante per giorni e giorni“,
Le sue dichiarazioni, riportate da IlGiornale.it, non lasciano spazio a interpretazioni e colpiscono per la loro durezza.
Lo sciopero della fame di Alessia Pifferi: interviene Vittorio Feltri
In un recente intervento, Feltri ha sottolineato l’assenza di giustificazioni per la morte di Diana, descrivendo in dettaglio le sofferenze patite dalla bambina. “Non ci sono scusanti per la morte di Diana,” ha dichiarato il giornalista.
La bambina, abbandonata per giorni senza cibo, era stata trovata a masticare pezzi del suo cuscino e del pannolino sporco, in preda alla fame.
Il giornalista non ha, quindi, risparmiato critiche per il tentativo di Alessia Pifferi di attirare l’attenzione pubblica attraverso lo sciopero della fame.
“Sono certo che la signora Pifferi, la quale è attualmente in sciopero della fame, non deperirà, dato che è in carne e in salute, né morirà di stenti, cose che invece lo ricordiamo sono accadute a Diana a causa di Pifferi stessa,” ha affermato senza mezzi termini.
Feltri ha inoltre evidenziato come il gesto di Pifferi non susciti alcuna compassione: “Che questa medesima signora oggi deliberi per se stessa l’astinenza dal cibo, potendo in qualsiasi momento interromperla sua sponte, sinceramente non mi fa specie. Anzi, questo mette in risalto ai miei occhi la crudeltà della condotta posta in essere da Pifferi“.
Attacco alla difesa di Alessia Pifferi
Feltri non ha risparmiato critiche nemmeno alla difesa legale di Pifferi, che ha cercato di giustificare le sue azioni.
“Ricorrere a queste attenuanti: la stupidità, il deficit cognitivo, la presunta violenza sessuale subita da piccola, l’indifferenza di madre e sorella, è una maniera di fare del vittimismo, tratto e tendenza molto spiccati in Pifferi, la quale ha provato a dare la colpa del trapasso di Diana a chiunque meno che a se stessa,” ha affermato il giornalista.