Le teorie della sinistra e della Boldrini sul crollo dell’insegna Generali installata sopra la Torre Hadid a Milano e la replica di Vittorio Feltri.
Ha fatto discutere il crollo, o meglio il cedimento, dell’insegna Generali installata sopra la Torre Hadid a Milano. Una questione che ha portato diversi personaggi anche del mondo politico a commentare. Tra questi Laura Boldrini che è finita nel mirino di Vittorio Feltri e di un suo lettore per Il Giornale che si sono ritrovati a “rispondere” in qualche modo dalla donna.

Feltri e il crollo dell’insegna Generali
Nell’ultimo editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri ha risposto ad un suo lettore che ha trovato “comico”, si fa per dire, il commento fatto da Laura Boldrini in merito al cedimento dell’insegna Generali installata sopra la Torre Hadid a Milano. Un crollo che sarebbe dovuto al troppo caldo e quindi al clima. Per il giornalista, senza mezzi termini, si tratta di una “scemenza sistematizzata, elevata a dogma da una sinistra che non ragiona più, ma predica”.
Nel suo editoriale, Feltri ha quindi aggiunto: “Spiegare qualsiasi incidente, disgrazia o disastro con la scusa del “riscaldamento globale” è diventato lo sport preferito della politica progressista, che ormai vive in una bolla ideologica impermeabile ai fatti. Il caldo è il nuovo capro espiatorio“. Da qui l’affondo verso la Boldrini: “[…] La realtà è che la Boldrini non distingue una trave da una trave sonora, ma si sente in dovere di pontificare su tutto. Ci spieghi lei, dunque, anche i ponti che crollano, le strade che si aprono sotto le auto, le scuole che cadono a pezzi: sarà mica colpa del sole anche lì? Il cambiamento climatico è diventato l’alibi perfetto per ogni disastro […]”.
La stoccata decisiva alla Boldrini
Feltri ha aggiunto che adesso spetterà alla Procura indagare e fare chiarezza sull’accaduto: “[…] I vigili del fuoco hanno effettuato i primi rilievi, si parla della rottura di alcuni tiranti in acciaio che reggevano l’insegna. Nessuno, tranne la deputata esperta di fisica applicata, ha parlato di acciaio ceduto per il caldo, liquefatto insomma dal solleone. Ma tant’è: le ideologie vanno più veloci delle perizie. E così la Boldrini, che non ha mai capito molto nemmeno di diritti, né di lavoro, né di buonsenso, ora si esercita in ingegneria termodinamica. Non le resta che affermare che l’insegna sulla torre Hadid si sia piegata per colpa del patriarcato o che sia crollata per colpa del linguaggio maschile”, ha tuonato con ironia il giornalista.
E ancora: “[…] In un Paese normale, la gente come la Boldrini starebbe in silenzio, oppure si limiterebbe a scrivere post autocelebrativi su Instagram. Da noi, invece, vanno in tv a dare spiegazioni scientifiche senza neppure saper leggere un termometro. Ma d’altronde, quando uno ha fatto della banalità ideologica la propria professione, diventa esperto di tutto: dalla meteorologia alla fusione dei metalli”.