Rispondendo ad un lettore, Vittorio Feltri ha detto la sua sulla vasta presenza delle donne nel mondo dell’informazione e non solo.
“Io tifo per le donne e non solo in tivù”. Questo il titolo dell’ultimo editoriale di Vittorio Feltri per Il Giornale, nel quale il noto giornalista ha preso una posizione piuttosto precisa in merito alla vasta presenza di una quota rosa nel mondo dell’informazione e, più in generale, in posizioni di potere. Rispondendo ad un’analisi di un assiduo lettore, l’uomo ha esplicato a 360° il suo pensiero sull’argomento.
Vittorio Feltri e le donne al potere
L’editoriale di Feltri parte, come detto, da un pensiero e una domanda che un utente gli ha rivolto in merito alla presenza di una quota importante al femminile in televisione, tra telegiornali e programmi.
“[…] Io non ho niente contro le donne, anzi, sono uno strenue difensore dei loro diritti e sono un ammiratore di Giorgia Meloni, Letizia Moratti e lo ero della Thatcher. Però mi sembra che si stia esagerando nel senso opposto, creando un senso di frustrazione in molti maschietti che pure la televisione l’hanno inventata […]”, ha sottolineato il lettore chiedendo, appunto, un pensiero al giornalista.
Dal canto suo Feltri ha replicato in modo molto chiaro facendo presente la sua posizione. “Se le donne si sono fatte spazio nel mondo dell’informazione è soltanto perché sono molto determinate, si impegnano tanto per dimostrare il loro valore e rivelano capacità e propensione alla comunicazione, anche più degli uomini, i quali hanno considerato troppo a lungo quest’ambito, ossia quello giornalistico, come qualcosa di loro esclusiva pertinenza, da precludere al sesso opposto”, ha detto il giornalista.
“Io credo molto nel genere femminile e non lo faccio in quanto femminista, non mi reputo tale. È l’onestà mentale, l’obiettività quindi, a indurmi a riconoscere che le signore, che spesso maltrattiamo insinuando che facciano carriera in quanto belle o in quanto abbiano sfruttato qualche dote meno virtuosa che non sia il cervello, dispongono di una o anche due marce in più, che le portano a superarci, ad affermarsi, ad imporsi in professioni che fino a poco tempo fa erano appannaggio dei maschi”.
La posizione degli uomini
Il pensiero di Feltri è proseguito in una seconda analisi che fa maggiore riferimento a come gli uomini possano percepire “le donne al potere”.
“Ciò che mi ripugna è altro: il femminismo attuale, sterile, banale, stucchevole, mediocre e inconsistente. Un femminismo bellicoso, inviperito, carico di risentimento, il quale diffonde pregiudizio e malanimo nei confronti del maschio, favorendo una elevata conflittualità dei generi, come se un genere debba soccombere per lasciare spazio all’altro. Non condivido questa prospettiva di guerra tra i sessi e il concetto di mascolinità tossica proposto dalla sinistra mi disgusta. È questo talvolta a far sì che gli uomini oggi si percepiscano come sesso debole, non tutelato, persino avversato, quindi comprendo il senso delle tue parole”.
Feltri non ha dubbi sul fatto che entrambi i sessi abbiano doti e qualità “complementari”. “I sessi sono opposti, sì, ma non per questo si devono contrapporre l’uno all’altro”, ha poi concluso.