Il direttore di Libero, Vittorio Feltri, scrive il suo editoriale consapevole delle critiche che si attirerà sulla questione migranti.
Nell’incipit del suo editoriale Vittorio Feltri premette che questo articolo attirerà molte critiche, su tutte quelle che lo accuseranno di essere uno “sporco razzista e forse anche fascista”. Ma questo non lo dissuade dall’esprimere il suo pensiero riguardo ai vari fatti di cronaca di stupri e aggressioni che coinvolgono quotidianamente immigrati irregolari. “Ormai certi argomenti che coinvolgono gli stranieri sono autentici tabù” dice il direttore di Libero.
Feltri sottolinea che il numero di “malviventi che infestano i centri abitati” è in aumento e le forze dell’ordine non riescono a contrastarli. Ma se qualcuno, come lui, osa intervenire sulla questione e accusare gli “stranieri sbandati” succede che “viene spolpato vivo da chi predica solidarietà e comprensione verso coloro che arrivano dal Continente Nero”.
La soluzione del direttore
Il direttore di Libero non nega che ci siano anche aggressori e criminali stranieri, ma puntualizza che è innegabile che la maggior parte dei responsabili dei reati che si registrano sono i “disperati giunti coi barconi”. Il problema, spiega sempre Vittorio Feltri, è che sono persone che non siamo capaci di ospitare e dar loro un lavoro e una casa e finisce per delinquere.
Le tragedie che si evitano in mare, aggiunge Feltri, si verificano per le strade del nostro Paese. Il giornalista si scaglia contro coloro che nei talk show televisivi predicano che bisogna salvare e accogliere tutti ma “è evidente” evidenzia il direttore che l’unico freno a rapini, aggressioni, stupri e risse sia fermare gli arrivi di massa dall’estero.
Consapevole che questo irriterà la sinistra, la invita a trovare un’altra soluzione per proteggere i cittadini italiani. “La mia non è crudeltà mentale, mi preoccupo solo di proteggere i compatrioti da una folla in costante crescita incline a invaderci” dice Feltri.