L’attacco di Vittorio Feltri: “Lo Stato perde credibilità”

L’attacco di Vittorio Feltri: “Lo Stato perde credibilità”

Editoriale di Vittorio Feltri per Il Giornale sul ruolo dello Stato in merito al dilagare della violenza in Italia. La sentenza del giornalista.

“Chi sbaglia non paga e la violenza dilaga”. Questo il titolo molto forte scelto da Vittorio Feltri nel suo ultimo editoriale per Il Giornale. Il giornalista ha risposto ad un lettore che sottolineava le problematiche del Paese in tema giustizia ma soprattutto in tema della pena sicura per chi compie dei reati, più o meno gravi.

I dubbi di Vittorio Feltri sulla giustizia

Vittorio Feltri

L’analisi di Feltri, come detto, è partita da una richiesta di parere di un lettore che ha sottolineato come “in Italia la Legge è uguale per tutti, ma soggetta alla libera interpretazione del giudicante”.

L’utente che ha chiesto delucidazioni al giornalista ha portato alla luce un caso di una donna nel milanese che dopo un’accesa discussione con i vicini ha utilizzato un cacciavite per ferire nell’occhio attraverso lo spioncino un uomo. Stesso destino è poi toccato alla polizia che è successivamente intervenuta. A destare clamore il fatto che tale donna avesse dei precedenti per lesioni e sequestro di persona, reati per i quali sarebbe potuta e dovuta essere in carcere.

La sentenza sullo Stato

Feltri ha quindi detto la sua: “Comprendo il tuo sconforto nel leggere certe notizie: una donna con precedenti tutt’altro che irrilevanti, anziché essere in carcere, era in libertà vigilata, a casa sua, libera quindi di sfogare la sua furia criminale su soggetti innocenti, come appunto questo vicino di casa, che si è ritrovato gravemente danneggiato all’occhio […]. E poi l’aggressione agli agenti di polizia, che ogni dì sono costretti a fronteggiare delinquenti di ogni tipo senza neppure essere posti nelle condizioni di difendersi come si deve allo scopo di non incorrere in accuse e condanne […]”.

La riflessione si sposta sul ruolo dei giudici: “[…]I giudici devono e possono interpretare la legge ed è la stessa legge ad autorizzarli a farlo e chiedere loro di farlo, in quanto il dispositivo va applicato al caso concreto, inoltre determinate norme possono presentare delle lacune, che il giudicante è chiamato a colmare”.

Sul finire della sua analisi Feltri sottolinea come in questo quadra a perdere valore è la posizione dello Stato: “[…] Il guaio, ovvero il pericolo più temibile, è che a perdere credibilità è lo Stato. E se lo Stato perde credibilità, esso non può pretendere il rispetto della legalità, inoltre la fiducia dei cittadini diminuisce, l’insicurezza cresce, la delinquenza dilaga, insieme a disordine e caos. Un po’ quello che sta accadendo”.