La visione di Feltri sul femminicidio e il patriarcato in Italia.
Vittorio Feltri, giornalista e direttore editoriale, noto per le sue posizioni spesso controcorrente, ha offerto una prospettiva sul femminicidio e il patriarcato in Italia. “L’omicidio fa scalpore solo se la vittima è donna“, sono le parole del noto giornalista.
Feltri, il patriarcato in Italia: realtà o mito?
Nel corso dell’anno, l’Italia si è trovata a fare i conti con una tragica realtà: quindici femminicidi dall’inizio dell’anno, segnando una media di due donne uccise ogni settimana.
Feltri pone l’accento su un paradosso della percezione collettiva: mentre i femminicidi suscitano indignazione e proteste, altre tragedie, come i quasi 200 morti sul lavoro registrati nello stesso periodo, sembrano quasi accettati come un rischio connesso alla realtà lavorativa. “Non valuto la gravità di un omicidio in base al sesso della vittima. Non ritengo neppure che alcune vittime abbiano più valore di altre“, sottolinea il noto giornalista.
Al centro del dibattito sollevato da Feltri vi è la questione del patriarcato in Italia. Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni settori della società, che vedono ancora il patriarcato come una struttura dominante, Feltri argomenta che l’Italia, in realtà, non può essere considerata una società patriarcale.
Citando esempi di donne in posizioni di alto rilievo, come Giorgia Meloni e Elly Schlein, oltre a figure di spicco nel sistema giudiziario e nel mondo finanziario, Feltri sottolinea come le donne italiane: “Il patriarcato in Italia non esiste. La nostra costituzione stabilisce la piena e totale parità di uomo e donna“.
Verso un nuovo approccio
Feltri invita, dunque, a un approccio più olistico e meno ideologizzato al problema della violenza sulle donne, evidenziando: “Il patriarcato esiste altrove. E inviterei quanti lo vedono radicato nella società italiana a volgere lo sguardo verso i Paesi arabi o verso l’Iran“.
In questo scenario, l’Italia può e deve fare di più, ma riconoscendo anche i passi già compiuti verso un’effettiva parità di genere. “Mi capita di scorgerlo, il patriarcato, pure nelle strade di Milano. Lo vedo, sì, esso è rappresentato bene nell’immagine di quelle donne che indossano il burqa e che camminano insacchettate al fianco dei mariti-padroni. E se non sono libere nemmeno per strada, com’è la loro esistenza da detenute tra le quattro mura?“, conclude il noto giornalista.