"Devo poter fare quello che voglio": Feltri si ribella al divieto
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“Devo poter fare quello che voglio”: Feltri si ribella al divieto

Vittorio Feltri

Vittorio Feltri contro il divieto di fumo a Milano: il giornalista non ci sta e critica la norma voluta dal sindaco Sala.

Il nuovo divieto di fumo all’aperto a Milano, ha visto tra i suoi oppositori anche il giornalista Vittorio Feltri. Il direttore editoriale de Il Giornale ha criticato duramente la norma voluta dal sindaco Sala ed ha affermato: “Forse disobbedirò. Qui siamo al proibizionismo più vecchio, come quello americano di cui ridiamo ancora“.

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Feltri contro il divieto di fumo a Milano: il suo punto di vista

Feltri, noto fumatore, non nasconde il suo disappunto come riportato da Secolo d’Italia. “Per strada io devo poter fare quello che voglio. Non capisco dove sta il problema“, afferma, evidenziando quanto ritenga eccessiva e poco pratica l’applicazione della norma.

Per il giornalista, la nuova regolamentazione rasenta l’assurdo. “E allora che faccio, vado in giro con la bindella?“, domanda ironicamente, facendo riferimento alla difficoltà di calcolare esattamente le distanze prescritte.

Oltre all’aspetto logistico: “Non credo che sia tanto una questione di divieti, ma di cambio di cultura“, gli fa notare l’intervistatore Riccardo Bruno. La sua risposta, tuttavia, è secca: “Perché devo cambiarla? Per far piacere a Sala?“.

Si spinge oltre, paragonando il divieto di fumo ad altre abitudini considerate poco salutari. “Anche la mortadella fa male e non la vietano. E allora facciamo la campagna perché la gente mangia la pizza che fa malissimo“.

Il fumo nei ristoranti e il pericolo per la salute

Un altro punto critico del regolamento riguarda il divieto di fumare anche nei dehors dei locali pubblici. “I ristoratori infatti non sono felicissimi, si profilano molte problematiche. Ma lo erano anche quando entrò in vigore la legge Sirchia, oggi apprezzata da tutti“, fa notare l’intervistatore, ricordando il divieto di fumo nei locali chiusi introdotto nel 2003.

Vittorio Feltri non è d’accordo: “Era una cosa diversa. Se un ristorante aveva un locale con un condizionatore era consentito. Io ancora adesso vado nel mio posto preferito perché ha la sala fumatori

La questione del fumo passivo, argomento centrale della normativa, infine non convince il giornalista: “Se uno fuma tanto e gli viene un cancro al polmone lo capisco; ma che si raccontino queste favolette (secondo Arpa Lombardia, il 7% delle polvere sottili è dovuto al fumo di sigaretta) è ridicolo“.

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ultimo aggiornamento: 29 Dicembre 2024 13:31

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