Vittorio Feltri si scatena: smaschera l’ipocrisia della sinistra

Vittorio Feltri si scatena: smaschera l’ipocrisia della sinistra

Migranti, violenza sulle donne e l’ipocrisia della sinistra: Vittorio Feltri non si contiene nel corso del suo ultimo editoriale.

Diretto e senza peli sulla lingua, Vittorio Feltri non lascia nulla al caso anche nel corso del suo ultimo editoriale su Il Giornale. Il giornalista ha risposto, come di consueto, ad una lettrice. Il tema? I migranti, la violenza sulle donne e anche il comportamento della classe politica con particolare focus sull’ipocrisia della sinistra, così come l’ha chiamata proprio Feltri.

Vittorio Feltri

Vittorio Feltri, i migranti e i casi di violenza

Che il contenuto del suo editoriale sarebbe stato esplosivo lo si era capito già dal titolo “Se il migrante stupra i buonisti tacciono”. E in tal senso Feltri se la prende con la classe politica e la sinistra.

Il giornalista ha voluto dire la sua sollecitato da una lettrice che ha messo in evidenza come un recente caso di abusi ai danni di una donna da parte di un nigeriano l’abbia sconvolta, soprattutto per come la tv ne abbia poi discusso e dibattuto.

Feltri ha quindi detto: “Sono in continuo aumento determinati reati, quelli predatori come furti e aggressioni in strada e a commetterli sono nella stragrande maggioranza dei casi individui stranieri. Inoltre si parla di femminicidio come di un fenomeno che riguarda la società italiana, dovuto al patriarcato che sarebbe in vigore dalle nostre parti, e nessuno che faccia notare che a compiere questa tipologia di omicidi sono anche immigrati”.

L’affondo sui buonisti

Il giornalista ha proseguito la sua analisi sottolineando la vera ipocrisia in tutta questa situazione: “Di fatto da decenni accogliamo soprattutto individui senza diritto di asilo né di protezione umanitaria, i quali si ritrovano a vivere da irregolari sul nostro territorio e a delinquere, talvolta, non di rado, manifestando una propensione al crimine e una efferatezza che ci fanno impallidire”.

Dovremmo avere il coraggio di ammettere che la costante crescita dei delitti messi a segno da cittadini ospiti, ossia da extracomunitari, non è il risultato di una percezione legata a quel sentimento di paura che la maggioranza fomenterebbe, bensì una realtà. Realtà che complica la vita dei cittadini, in particolare delle donne, che sono le principali vittime dei reati commessi dagli stranieri, quantunque si sostenga che il patriarcato sia roba italiana…”.

La conclusione è chiara: “Ma tutto questo non accadrà poiché, sebbene la vittima sia donna e il carnefice uomo, quest’ultimo ha il vantaggio di essere migrante, categoria protetta, come i panda”.