L’analisi critica di Vittorio Feltri sul caso di Erba. I motivi per cui sostiene l’innocenza di Rosa e Olindo.
Vittorio Feltri, direttore editoriale del Giornale, si è sempre mostrato convinto dell’innocenza di Olindo Romano e Rosa Bazzi, coinvolti nel tragico caso della strage di Erba. La sua posizione è stata recentemente rafforzata dalla decisione della corte d’appello di Brescia di riaprire il caso. Feltri, in un’intervista rilasciata a “Libero”, esprime la sua soddisfazione per questo sviluppo, sottolineando la fragilità delle prove raccolte e l’inconsistenza delle confessioni della coppia.
Le incongruenze delle confessioni
Feltri mette in discussione la validità delle confessioni di Rosa e Olindo, definendole “ridicole” e frutto di pressioni esercitate dagli investigatori. Sostiene che i due fossero disorientati di fronte alle accuse e facilmente influenzabili, portandoli a rilasciare dichiarazioni non sostenibili.
Inoltre, Feltri evidenzia la mancanza di prove concrete che collegassero direttamente la coppia al delitto. Sottolinea l’assenza di tracce di sangue o di abiti sporchi nella loro abitazione, elementi che avrebbero dovuto essere presenti in caso di coinvolgimento diretto.
Il ruolo di Mario Frigerio
Un punto chiave sollevato da Feltri è la testimonianza di Mario Frigerio, sopravvissuto alla strage. Inizialmente, Frigerio non aveva identificato Olindo come aggressore, descrivendo una figura non corrispondente a lui. Successivamente, la sua versione è cambiata, indicando Romano come responsabile. Feltri vede in questo cambio di versione un motivo di sospetto e una prova della fragilità delle accuse.
Feltri critica il modo in cui l’indagine è stata condotta, sostenendo che c’era una forte pressione per trovare rapidamente un colpevole da presentare all’opinione pubblica. A suo avviso, questo ha portato a trascurare altre piste investigative e a concentrarsi esclusivamente su Rosa e Olindo senza un motivo valido.
Nell’intervista, Feltri richiama anche altri due casi giudiziari italiani: l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco e il caso di Enzo Tortora. In entrambi i casi, le decisioni giudiziarie hanno subito svolte inaspettate, sollevando dubbi sull’affidabilità del sistema giudiziario italiano.
Feltri si dice convinto che Rosa e Olindo “la spunteranno”, ma non senza criticare il sistema giudiziario per averli tenuti in carcere per diciassette anni su basi incerte. Per lui, una loro eventuale assoluzione non rappresenterebbe un trionfo della giustizia, bensì una conferma delle sue inefficienze.
In conclusione, la posizione di Feltri sul caso di Erba offre uno spunto di riflessione sull’operato della giustizia italiana, sollevando interrogativi importanti sulla gestione delle indagini e sull’interpretazione delle prove.