Vittorio Sgarbi contro il liceo del Made in Italy: “Se ne poteva fare a meno”

Vittorio Sgarbi contro il liceo del Made in Italy: “Se ne poteva fare a meno”

Il sottosegretario alla Cultura polemizza sul nuovo liceo e non ne vede alcun vantaggio per chi lo frequenta.

Vittorio Sgarbi boccia l’idea del liceo del Made in Italy. Il Governo Meloni si riunirà oggi per deliberare un nuovo decreto che incorpora una serie di disposizioni, come un bollino che riconosce il valore dei ristoranti italiani all’estero, la creazione di una giornata dedicata al Made in Italy (il 15 aprile) e il lancio del nuovo liceo. A gennaio, Fratelli d’Italia aveva proposto al Senato un disegno di legge per la sua istituzione.

Sgarbi attacca il nuovo liceo: “Classico e scientifico sono sufficienti”

Il noto critico d’arte non è d’accordo sulla creazione di questo liceo, come ha dichiarato in un’intervista alla Stampa. “Se ne poteva anche fare a meno. Penso che i licei classico e scientifico siano più che sufficienti.“.

Al momento non sono disponibili informazioni sulle materie di studio che saranno studiate al Liceo del Made in Italy. Tuttavia, il Ministro Urso ha dichiarato in passato che l’obiettivo principale di questo liceo è quello di “creare quelle competenze necessarie sia per la transizione digitale e green sia per creare un incentivo al lavoro manuale creativo e artistico che è la forza del Made in Italy nel mondo“.

Vittorio Sgarbi

Liceo del Made in Italy: non convince nemmeno il nome

Sgarbi afferma di essere perplesso anche riguardo al nome del nuovo istituto. “Non lo chiamerei liceo, ma istituto tecnico. Prima di impiegarti nei settori del Made in Italy devi imparare l’anima del mondo, i concetti, la bellezza dell’arte“.

Infine, aggiunge una polemica: “Uno che fa questo liceo che vantaggio ne ha? Se si deve andare a lavorare nei distretti industriali servono semmai l’apprendistato o una scuola tecnica. Non un liceo.

Vittorio Sgarbi sulla sovranità alimentare

La sovranità alimentare, secondo Sgarbi, implica la tutela delle produzioni legate alle risorse locali, come la terra, il vento e il clima, che contribuiscono a rendere unici i prodotti tipici di un territorio. Il Made in Italy “può essere legato al cibo ma anche alla capacità artigianale“, commenta il sottosegretario.

Non è altro che la continuazione naturale delle capacità creative degli artisti italiani. Abbiamo avuto Giotto e poi Emilio Pucci. Non c’entrano né la destra né la sinistra“, conclude Vittorio Sgarbi.

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