Vittorio Sgarbi: “Polemica sul Maxxi? Non mi pento”

Vittorio Sgarbi: “Polemica sul Maxxi? Non mi pento”

Le parole del noto critico d’arte all’evento di Roma hanno fatto molto scalpore ma il sindaco di Arpino non ritratta.

Vittorio Sgarbi non si discosta dalle parole spese al Maxxi di Roma, nonostante la grande polemica che hanno generato. Un’intervento giudicato come sessista ed abbellito da numerose volgarità, niente di nuovo per il noto critico d’arte. Ad attaccarlo, in risposta a quelle frasi dette sul palco della capitale, è stato anche il ministro Gennaro Sangiuliano, oltre ad Amadeus e Fiorello.

Per rispondere alle critiche, Sgarbi ha citato sulle colonne de La Stampa il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart: “Commendatore, fantasma minaccioso del padre di Donna Anna, ucciso da Don Giovanni dopo aver tentato di stuprargli la figlia”. Continua il sindaco di Arpino: “Nel contesto preciso dove io ero, come ho detto, a teatro, su un palcoscenico, il mio cazzo come il suo, d’altra parte, era una citazione di una orazione universitaria di Houellebecq, sulla sua (e mia) malattia“.

“Mi sento Don Giovanni, non Mozart”

A vedere bene – spiega Vittorio Sgarbi – io non ero stato chiamato dal Presidente Giuli, che infatti ha introdotto, a parlare come Sottosegretario ma come comprimario (per ragioni di amicizia e anche per sottolineare in cartellone la prevalenza dello spettacolo canoro) di Morgan. E io benevolmente e umilmente ho accettato. Come Leporello, dunque, e l’ho detto, e l’ho dichiarato, per la singolare coincidenza imposta dalla domanda di Morgan, non perché mi senta Mozart e non certamente riferendomi (non potendo prevedere le postume strumentali polemiche di dieci giorni dopo, senza nessuna reazione all’impronta) al «no, che io non mi pento». Questo posso dirlo ora e, per logica, sentendomi Don Giovanni, non Mozart“.