Dopo il suo insediamento come sindaco di Arpino, Vittorio Sgarbi chiede la conferma del voto con un referendum.
Dopo un tortuoso percorso che l’ha visto coinvolto in una bufera di polemiche, tre settimane fa Vittorio Sgarbi è stato eletto sindaco di Arpino, un piccolo comune della provincia di Frosinone. Adesso però, annuncia un referendum su sé stesso chiedendo ai cittadini la conferma del voto.
L’annuncio di Sgarbi
Il sottosegretario alla Cultura – e anche prosindaco di Urbino e assessore alla Bellezza di Viterbo – ha annunciato la notizia nella serata di venerdì 2 giugno. Al termine della prima seduta del Consiglio Comunale, Vittorio Sgarbi ha deciso di indire un referendum popolare per la conferma della sua elezione.
In questo modo ha quindi replicato alle critiche del consigliere dell’opposizione Niccolò Casinelli: egli sostiene che il voto del 14-15 maggio lo avrebbe eletto come primo cittadino senza dargli il sostegno della maggioranza degli arpinati.
Il referendum
Il referendum sarà convocato entro un mese e Vittorio Sgarbi si è detto pronto a dimettersi se non dovesse ricevere la fiducia di almeno la metà più uno degli arpinati. Prima dell’annuncio, il nuovo sindaco di Arpino aveva assegnato le deleghe ai suoi assessori.
Massimo Sera è stato nominato vice sindaco, insieme alle deleghe tradizionali a centro storico, lavori pubblici, comunicazione, protezione civile ed attività sportive, ottenendo anche la competenza ai rapporti con l’Unesco: Sgarbi aveva infatti dichiarato “Tra le mie priorità c’è quella di far diventare Arpino capitale europea della Cultura”.
A Maria Rosaria Manuel sono state attribuite invece le competenze su tradizione, civiltà classica, dialogo con le religioni, difesa del paesaggio, dal momento che “Arpino è patria di Cicerone e di una parte importante della nostra civiltà“.
Infine, a Stefania Quadrini sono stati affidati tesoro, economia, finanze, bilancio, dipendenti pubblici, mentre a Bruno Biancale patrimonio, beni pubblici, manutenzione, acqua.