Vittorio Zucconi, storico giornalista e scrittore, è morto all’età di 74 anni. Dal 1985 viveva negli Stati Uniti, da dove aveva seguito la Guerra Fredda.
WASHINGTON (USA) – Vittorio Zucconi è morto all’età di 74 anni. La notizia è stata riportata da Repubblica, testata per la quale è stato corrispondente dagli Stati Uniti per vari lustri. Era malato da tempo. Lascia la moglie Alisa Tibaldi, sposata nel 1969, due figli e sei nipoti, i quali vivono tutti negli States. Nel 2002 ha preso la cittadinanza americana.
La carriera giornalistica
Vittorio Zucconi, nato a Bastiglia (Modena) il 16 agosto 1944, laureato in Lettere all’Università di Milano, inizia la carriera di giornalista all’inizio degli Anni ’60 seguendo la cronaca nera per La Notte. Redattore per La Stampa, inizia la lunga scia delle corrispondenze dall’Estero per vari quotidiani: Bruxelles, Washington, Parigi, Mosca e Giappone. Rientra in Italia durante gli ‘Anni di Piombo’ e realizza lo scoop relativo al caso Lockheed che porta alle dimissioni del presidente Leone.
Dal 1985 negli Stati Uniti
Vittorio Zucconi ritorna poi a Washington a metà degli Anni ’80, seguendo da vicino il culmine della Guerra Fredda. Nel 1989 fu al centro di aspre critiche per la descrizione di Boris Eltsin durante la visita negli Stati Uniti. Successivamente, è stato direttore dell’edizione web di Repubblica. Direttore di Radio Capital fino al 2018. Nel 2015 ha vinto il Premio America della Fondazione Italia Usa.
La passione per la scrittura
Vittorio Zucconi, oltre alla lunghissima carriera giornalistica, si è dedicato anche alla scrittura. Tra i libri di maggiore successo, Parola di giornalista (edito Rizzoli) e Stranieri come noi.
Tifoso del Milan
Vittorio Zucconi era notoriamente tifosissimo del Milan. La sua passione per i colori rossoneri nacque all’età di sei anni quando un amico di famiglia lo accompagnò a San Siro per un Milan-Atalanta facendogli giurare che da quel momento in poi avrebbe tifato per il Diavolo.