Il CEO di Volkswagen, Oliver Blume, conferma i colloqui con partner cinesi per possibili investimenti, i dettagli.
Volkswagen, storico marchio tedesco dell’automotive, conferma i contatti con i partner cinesi per esplorare possibili collaborazioni sugli impianti tedeschi. L’amministratore delegato Oliver Blume rivela tutto in una dichiarazione durante un convengo. Tra gli altri spunta una possibile soluzione secondo una famosa rivista Manager Magazin.
Partner cinesi e futuro degli impianti Volkswagen
Durante un convegno a Berlino organizzato dalla rivista Welt, l’amministratore delegato Oliver Blume ha dichiarato: “È sempre positivo quando le aziende investono in Europa. Abbiamo forti partnership in Cina e, ovviamente, ci sono state delle conversazioni, ma non abbiamo preso delle decisioni concrete”.
La conferma arriva dopo le indiscrezioni diffuse dalla stampa tedesca riguardo la possibilità di un coinvolgimento cinese nei progetti di riorganizzazione di alcuni stabilimenti in Germania, che potrebbero essere chiusi nei prossimi anni. Tuttavia, al momento, le trattative non avrebbero prodotto alcun risultato definitivo.
Attualmente, Volkswagen collabora con importanti gruppi industriali cinesi come Saic, Faw e Jac, oltre a detenere una partecipazione nella startup Xpeng. Questi partner, pur non avendo stabilimenti produttivi in Europa, sono spesso al centro di indiscrezioni su possibili piani di espansione nel mercato europeo.
In particolare, l’attenzione si concentra sugli impianti tedeschi di Dresda e Osnabrück, che Volkswagen prevede di chiudere entro il 2027. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, queste strutture potrebbero rappresentare un’opportunità per i partner cinesi di avviare attività produttive in Europa. Tuttavia, non mancano ostacoli, soprattutto legati alle resistenze politiche e sindacali.
Joint venture come soluzione?
Secondo alcune fonti citate dalla rivista Manager Magazin, una possibile strada per superare le difficoltà sarebbe quella di creare delle joint venture europee. Questo approccio, già adottato da gruppi come Stellantis in collaborazione con il marchio cinese Leapmotor, potrebbe consentire di aggirare alcune delle problematiche politiche e sindacali.
Nonostante le speculazioni, Oliver Blume ha chiarito che, al momento, i colloqui con i partner cinesi non hanno portato a decisioni concrete: “Abbiamo forti partnership in Cina, ma non c’è nulla di definito”. Questo lascia aperta la possibilità che il gruppo tedesco possa considerare diverse opzioni nei prossimi anni, mantenendo il focus sull’innovazione e la competitività globale.