Volkswagen vende la fabbrica di Osnabrück ai cinesi: rivoluzione per l’auto elettrica
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Direttore: Alessandro Plateroti

Volkswagen vende la fabbrica di Osnabrück ai cinesi: rivoluzione per l’auto elettrica

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Volkswagen valuta la vendita della fabbrica di Osnabrück ai cinesi. Un’operazione che apre nuove opportunità nel mercato elettrico.

Negli ultimi anni, Volkswagen ha affrontato sfide significative, dalla crisi economica globale alla transizione verso le tecnologie verdi. Tuttavia, un nuovo capitolo potrebbe aprirsi per la casa automobilistica tedesca con la possibile vendita del suo stabilimento di Osnabrück a produttori cinesi. Secondo indiscrezioni, questa mossa rappresenterebbe una scelta strategica non solo per Volkswagen, ma anche per i produttori di auto elettriche cinesi, che vedrebbero ridotti i costi di esportazione verso l’Europa.

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Un mercato in evoluzione: il ruolo della Cina per Volkswagen

La Cina è da anni un mercato cruciale per Volkswagen, che punta ad aumentare la sua quota di mercato nel Paese al 15% entro il 2030. Il piano prevede il raggiungimento di 3,5 milioni di unità vendute all’anno, principalmente grazie all’espansione del segmento elettrico. Ralf Brandstätter, presidente di Volkswagen Cina, ha dichiarato che l’azienda sta implementando una strategia mirata a ridurre i costi del 40% e ad accelerare lo sviluppo di nuovi modelli del 30%.

La potenziale vendita dello stabilimento di Osnabrück si inserisce in questo contesto, permettendo a Volkswagen di concentrarsi sul mercato cinese e di sostenere l’espansione della sua gamma elettrica. Nel frattempo, per i produttori cinesi, produrre in Germania consentirebbe di evitare i dazi dell’UE sulle auto green importate, aumentando la competitività sul mercato europeo.

Una vendita strategica o una minaccia politica?

Secondo Reuters, le autorità cinesi stanno mostrando un forte interesse per gli stabilimenti tedeschi destinati alla chiusura, tra cui quello di Osnabrück. Se l’accordo venisse concluso, sarebbe uno degli investimenti più delicati politicamente per la Cina, con un valore stimato tra i 100 e i 300 milioni di euro per impianto.

La vendita rappresenterebbe una soluzione meno traumatica rispetto alla chiusura, salvaguardando i posti di lavoro e offrendo una nuova vita allo stabilimento. Tuttavia, rimangono le preoccupazioni legate alla crescente influenza economica cinese in Europa, in un momento in cui Berlino sta cercando di ridurre la dipendenza da Pechino.

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ultimo aggiornamento: 16 Gennaio 2025 12:54

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