Secondo il quotidiano britannico, il leader Volodymyr Zelensky è ”l’antitesi del presidente russo Vladimir Putin”.
Secondo il Financial Times, il presidente Volodymyr Zelensky è la ‘persona dell’anno’. In un suo articolo il giornale ha così parlato del leader di Kiev: ”Incarna la resilienza e il coraggio del suo popolo contro l’aggressione russa”.
Inoltre è diventato ”un alfiere della democrazia liberale nel più grande confronto globale contro l’autoritarismo del ventunesimo secolo”. Secondo il Financial Times Zelensky si è aggiudicato ”un posto nella storia per la sua straordinaria dimostrazione di leadership e forza d’animo”.
Come fece Winston Churchill
Secondo il giornale, il leader di Kiev intento ad affrontare la guerra contro la Russia sarebbe paragonabile a Winston Churchill. L’articolo, a sostegno di questa affermazione, spiega che anche Zelensky – come Winston Churchill – è riuscito a trovare un modo per riunire tutti i cittadini e condurre una campagna incentrata all’ottenimento di sostegno finanziario e militare da parte dell’Occidente.
Winston Churchill usò la radio mentre Zelensky ha utilizzato i social media, in particolare Telegram, con i suoi comizi notturni in cui si rivolge direttamente ai suoi connazionali. In questo modo il leader di Kiev è riuscito a trasformare il popolo oppresso degli ucraini in ”una leva morale sui leader in Europa e negli Stati Uniti. Ha convinto gli europei a sostenere gli enormi costi per opporsi a Putin e offrire a Kiev un percorso verso l’adesione all’Ue”.
Inoltre il noto quotidiano ha rimarcato l’umiltà di Zelensky, che si definisce come ”un uomo qualunque”, che non vede l’ora di andare a pescare con suo figlio al fiume Dnipro. Zelensky è ”un leader che si dipinge come un uomo qualunque con gusti umili” a tutti gli ucraini ”e un profondo senso di umanità, qualità che gli hanno fatto guadagnare l’ammirazione degli ucraini e dei loro sostenitori all’estero”, spiega il Financial Time. Infine conclude asserendo che è ”l’antitesi del presidente russo Vladimir Putin, nascosto al Cremlino, la cui ossessione per la ricostruzione di un impero è costata decine, forse centinaia, di migliaia di vite”.