Von der Leyen, da Tokyo, lancia un messaggio forte sui dazi e sulla cooperazione globale: “solo lavorando insieme possiamo farlo”.
Nel pieno delle tensioni commerciali e delle incertezze geopolitiche, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha scelto Tokyo per lanciare un messaggio chiaro e strategico: l’Unione Europea non intende più legare il proprio destino commerciale esclusivamente agli Stati Uniti. In un contesto globale segnato dal ritorno delle politiche protezionistiche e dalle minacce di nuovi dazi, Von der Leyen ha invitato a una visione più ampia del mondo economico.
«Sul fronte commerciale, stiamo lavorando per ristabilire il nostro partenariato con gli Stati Uniti su basi più solide. Ma sappiamo anche che l’87% del commercio globale avviene con altri Paesi, molti dei quali alla ricerca di stabilità e opportunità», ha dichiarato da Tokyo, ricevendo la laurea honoris causa dall’Università di Keio. Come riportato da ilsole24ore.com

La rete globale oltre gli Stati Uniti
Durante il suo intervento, Von der Leyen ha sottolineato come la forza dell’UE risieda nella sua capacità di attrarre partner da tutto il mondo. «Paesi da tutto il mondo vengono da noi per fare affari: dall’India all’Indonesia, dal Sud America alla Corea del Sud, dal Canada alla Nuova Zelanda». Questo messaggio non è solo un’analisi della realtà economica attuale, ma anche una risposta indiretta alla visione protezionista del presidente USA Donald Trump.
In un mondo dove l’87% del commercio globale si sviluppa al di fuori del perimetro USA, l’Europa intende rafforzare cooperazioni strategiche basate su stabilità, innovazione e reciprocità.
Un’Europa lucida di fronte ai cambiamenti epocali
Il discorso non si è fermato al commercio. Von der Leyen ha toccato anche il tema più ampio della stabilità geopolitica, lanciando un invito alla consapevolezza: «Non possiamo accettare di essere scossi dal cambiamento epocale che stiamo affrontando. […] Le correnti geopolitiche incrociate sono semplicemente troppo forti. E le fondamenta stesse della nostra sicurezza e prosperità sono semplicemente troppo traballanti».
Infine, ha concluso con un’affermazione che sintetizza l’urgenza e la visione europea: «Solo lavorando insieme possiamo farlo». Un appello alla cooperazione internazionale in un mondo sempre più frammentato, ma ancora aperto a nuove alleanze strategiche.