Dal 23 al 26 ottobre 2025 gli iscritti del M5S votano online per confermare Giuseppe Conte alla guida del Movimento.
Il Movimento 5 Stelle si prepara a una nuova fase politica con la votazione online per la conferma di Giuseppe Conte alla presidenza. Un momento cruciale che coincide con un’aperta frattura interna: Chiara Appendino, vicepresidente uscente, ha annunciato le proprie dimissioni in aperta polemica con la direzione politica del partito.

Il voto online per la presidenza M5S: un solo candidato in corsa
Come riportato da ilfattoquotidiano.it, dalle ore 10 di giovedì 23 ottobre alle ore 18 di domenica 26 ottobre 2025, gli iscritti certificati del M5S sono chiamati a partecipare al voto sulla piattaforma ufficiale per confermare Giuseppe Conte come presidente. L’ex premier è l’unico candidato ammesso alla fase finale: su 76 autocandidature ricevute, solo una ha superato il numero di sottoscrizioni richiesto, secondo quanto comunicato da Paola Taverna e Roberto Fico in una nota ufficiale.
La consultazione digitale rappresenta un passaggio formale ma decisivo: una volta riconfermato, Conte potrà nominare i nuovi vicepresidenti, dando avvio a un probabile rinnovamento interno. La sua leadership, rafforzata dalla mancanza di opposizione formale, è però ora sotto osservazione per le crescenti tensioni ideologiche all’interno del Movimento.
Dimissioni di Appendino: il Movimento 5 Stelle alla ricerca di identità
Sabato 18 ottobre, durante il consiglio nazionale del partito, Chiara Appendino ha annunciato le sue dimissioni da vicepresidente del M5S, criticando la linea di Conte, ritenuta troppo vicina al Partito Democratico. «Solo un M5S con le mani libere, con una forte identità, può cambiare davvero le cose», ha scritto sui social.
Sebbene il suo mandato fosse in scadenza, il gesto ha un forte valore simbolico: è la prima vera contestazione interna dall’estromissione di Beppe Grillo nel 2024. La rottura mette in luce un dilemma irrisolto: essere forza autonoma o parte organica del fronte progressista.
Il Movimento 5 Stelle si trova così in bilico tra continuità e trasformazione, con il voto su Conte che potrebbe rafforzarne la guida ma non cancellare le tensioni ideologiche interne.