Il Governo Draghi incassa la fiducia al Senato. 15 del M5s votano no. Salvini: “La Lega c’è convintamente”

Il Governo Draghi incassa la fiducia al Senato. 15 del M5s votano no. Salvini: “La Lega c’è convintamente”

Il Governo Draghi incassa la fiducia al Senato. Il MoVimento 5 Stelle si spacca. La Lega: “Abbiamo scelto l’Italia”.

ROMA – Il Governo Draghi incassa la fiducia al Senato. Al termine di una lunga giornata a Palazzo Madama, l’esecutivo ha superato la sua prima prova con 262 voti a favore, 40 contrari e 2 astenuti.

Numeri più bassi rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento. La maggioranza è comunque solida e, anche in caso di un passo indietro da parte di uno dei partiti che sostengono l’esecutivo, il premier Draghi è destinato ad andare avanti.

Si spacca il M5s

Il Governo Draghi ottiene la fiducia, ma il M5s si spacca. I tentativi in extremis di Vito Crimi e di Luigi Di Maio di ricucire lo strappo non sembrano aver portato i frutti sperati. Sono 15 i pentastellati che hanno votato in dissenso ed ora rischiano l’espulsione. Tra i no all’esecutivo guidato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea spiccano i nomi di Barbara Lezzi e Nicola Morra, due profili di spicco all’interno del MoVimento. E nelle prossime ore potrebbe nascere un nuovo gruppo al Senato da parte dei dissidenti grillini. In sette, invece, non hanno risposto alla chiama e sono stati considerati assenti.

Sono oltre 20, quindi, i senatori che hanno deciso di non seguire le indicazioni del partito e non votare sì al Governo Draghi.

Senato

Salvini: “La Lega c’è”

Tra i partiti che hanno votato compatti il sì al Governo c’è la Lega. “L’Europa è casa nostra – ha assicurato Matteo Salvini nel suo intervento, riportato da La Repubblical’Europa che vogliamo è quella del benessere della crescita, ma non quella dell’austerità. La Lega c’è convintamente, abbiamo messo prima l’Italia degli interessi e dei litigi e delle beghe di partito“.

Dal numero uno di via Bellerio non sono mancate le critiche ai virologi: “Sicuramente lei sarà d’accordo con noi sull’esigenza da parte del ministero della Salute di evitare presenze televisive orarie e quotidiane di virologi in cerca di fama che terrorizzano il popolo italiano. Non ne possiamo più”.

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