Coronavirus e viaggi, l’Ue apre due procedure di infrazione nei confronti dell’Italia. Il tema è quello noto dei voucher e dei rimborsi.
L’Italia finisce sotto procedura di infrazione da parte dell’Ue per i viaggi ai tempi del coronavirus. Il nodo è legato alla questione voucher, con le compagnie che annullano un viaggio che hanno il diritto di emettere un voucher di valore pari a quello del biglietto.
Evidentemente non sempre la soluzione è comoda per i viaggiatori, che nel dubbio avrebbero preferito e preferirebbero i rimborsi (come funzionano). O almeno la possibilità di scegliere.
Coronavirus, l’Ue apre procedura di infrazione nei confronti dell’Italia
La Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione nei confronti dell’Italia, responsabile di aver prevaricato i diritti dei viaggiatori.
Ora inizia la fase della trattativa – difficile tra le parti. La ministra dei Trasporti De Micheli ha provato ad aprire un dialogo con l’Ue ma senza successo.
Per l’Unione europea anche durante l’emergenza coronavirus i diritti dei viaggiatori dovevano essere rispettati e restavano invariati. Cosa che in Italia non sarebbe accaduta.
Il nodo è legato alla possibilità di scelta. Per l’Europa esiste il diritto da parte del viaggiatore di scegliere tra il voucher e il rimborso.
Il nodo dei voucher e dei rimborsi
In Italia lo stesso problema interessa anche i concerti e gli spettacoli. Per molti dei concerti cancellati i detentori di un tagliando valido si sono dovuti accontentare di un voucher. Il caso ha evidentemente creato diversi disagi anche alla luce della portata del fenomeno. Basti considerare che per i coronnavirus i viaggi sono stati quasi del tutto azzerati e che i concerti sono stati rinviati, alcuni evidentemente a data ancora da destinarsi.