Matteo Bassetti interviene sul caso West Nile e denuncia un allarmismo ingiustificato, sottolineando la carenza di prevenzione sanitaria in Italia.
Dopo aver fatto chiarezza sulla sindrome Alpha-Gal, Matteo Bassetti è tornato a parlare di salute pubblica, stavolta concentrandosi sul virus West Nile. Attraverso un video pubblicato su Instagram, l’infettivologo ha espresso dubbi sull’attuale trattamento mediatico della malattia e ha lanciato un’accusa precisa contro l’allarmismo e la scarsa prevenzione.

West Nile, Bassetti critica la scarsa prevenzione in Italia
Matteo Bassetti, all’interno del suo video pubblicato su Instagram, ha posto anche l’accento sulla necessità di rafforzare le misure preventive. Ha ribadito che la prevenzione dovrebbe essere la principale arma contro il virus West Nile, vista l’assenza sia di vaccini che di cure antibiotiche: “Ricordiamolo questa è una malattia infettiva per la quale non esistono vaccini e non esistono terapie antibiotiche“.
Ha lanciato un appello: “Bisogna fare di più in questo Paese sulla prevenzione. Si fa ancora troppo poco sulla prevenzione. La prevenzione attraverso gli insetticidi ovviamente per le zanzare, attraverso l’educazione ai cittadini ma anche l’educazione ai medici“.
“Non riesco a capire tutto l’allarmismo”
Nel suo intervento, Matteo Bassetti ha manifestato forte disaccordo con il modo in cui i media stanno trattando l’argomento: “Non riesco a capire tutto l’allarmismo, tutte le notizie che ci sono oggi sulla West Nile. Perché non riesco a capirlo? Perché nel 2022-2024 ci sono stati molti più casi di quanti ne stiamo vedendo in questo 2025. Addirittura siamo arrivati ben oltre i 500 casi. Proprio nel 2022, con 20-30 morti. Eppure allora quasi nessuno ne aveva parlato“.
L’infettivologo ha messo in evidenza come, nonostante le cifre elevate registrate negli anni passati, il virus fosse stato trattato con minore enfasi. Il motivo? “Forse perché qualcuno si è accorto di aver sbagliato qualche cosa a livello di prevenzione. Ciò che non l’ha fatta la prevenzione nonostante il numero dei casi che ci sono stati negli anni passati“, conclude l’esperto.