West Nile: casi raddoppiati in Italia
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Direttore: Alessandro Plateroti

West Nile: elenco regioni a rischio

Zanzara

Ecco in quali regioni si sta diffondendo maggiormente il virus.

Nel giro di una sola settimana i casi in Italia di West Nile sono raddoppiati. Il quadro che emerge dal bollettino dell’Istituto superiore di sanità mostra i dati della malattia trasmessa dalle zanzare che da inizio giugno imperversa nel nostro paese. Dall’inizio di giugno sono stati segnalati 94 casi confermati di infezione da West Nile, secondo il bollettino. Mentre nell’ultimo soltanto i casi sono 42.

I decessi notificati al momento sono 7 ma ci sono regioni che sono più a rischio stando ai dati dell’Iss. I casi che sono al momento confermati e attivi sono 55 in Emilia-Romagna, 33 in Veneto, 4 in Piemonte e 2 in Lombardia. Tutti manifestati nella forma neuro-invasiva. Ci sono però altri 19 casi identificati in donatori di sangue: 11 in Veneto, 4 in Emilia-Romagna, 3 in Lombardia e 1 in Piemonte. Altri 19 casi nelle stesse regioni si sono verificati con febbre mentre uno asintomatico.

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I sintomi del virus West Nile nella maggior parte dei casi

La maggior parte degli infetti sono ricoverati a Padova un numero che ha superato addirittura quelli per Covid. Al momento non esiste un vaccino per il West Nile, ancora in fase di studio e la prevenzione è l’unica via. Bisogna proteggersi ed evitare sia le punture sia che le zanzare possano riprodursi usando repellenti e coprendosi all’aperto dall’alba al tramonto. Usare le zanzariere, svuotare i vasi di fiori con acqua stagnante, cambiare spesso l’acqua agli animale.

Sono tutti consigli dell’ISS che sottolinea che il periodo di incubazione varia da 2 a 14 giorni. La maggior parte non segnala sintomi ma i sintomatici presentano sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. In uno su mille può diventare fatale.

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ultimo aggiornamento: 4 Agosto 2022 17:09

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