West Nile Virus: nel 2025 in Italia 145 casi confermati e 13 decessi. Schillaci richiama all’equilibrio: “no ad allarmi mediatici”.
Nel 2025 l’Italia torna a fare i conti con il West Nile Virus, ma come riportato da adnkronos.com secondo il ministro della Salute Orazio Schillaci, non ci sono le condizioni per creare panico. “No ad allarmi mediatici per i casi di West Nile in Italia.” È questo il messaggio lanciato dal ministro nel corso dell’informativa in Senato, dove ha fornito un quadro chiaro sulla diffusione del virus.
“Ad oggi, secondo i casi notificati sulla piattaforma nazionale coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss), l’Italia ha registrato 145 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo.” Numeri che, se confrontati con gli anni precedenti, appaiono contenuti. “Nel 2018, anno con un inizio stagionale precoce, sono stati registrati sulla piattaforma nazionale 618 casi e 49 decessi. Nel 2022, si sono registrati 728 casi confermati e 51 decessi.”

Un confronto che ridimensiona l’allarme
Il ministro ha sottolineato come nel 2018 e nel 2022, nonostante i numeri molto più elevati, non ci siano stati fenomeni di allarmismo mediatico. “Non ricordo allarmi mediatici nel 2018 e nel 2022, nonostante ad oggi siano gli anni con il numero più alto di contagi e purtroppo anche di decessi.”
Quest’anno, tra i 145 casi, “59 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva”. Inoltre, “10 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 75 casi di febbre e 1 caso asintomatico, con la seguente distribuzione dei casi regionale: 93 Lazio, 24 Campania, 14 Veneto, 4 Piemonte, 3 Lombardia, 4 Emilia Romagna, 2 Sardegna, 1 Puglia.” La distribuzione regionale evidenzia un’incidenza maggiore in Lazio e Campania.
“Sono stati notificati 12 decessi (1 Piemonte, 4 Lazio, 7 Campania)”, ma dai dati riportati emerge anche un possibile tredicesimo decesso nel Lazio, non confermato ufficialmente come dichiarazione del ministro, ma segnalato dalle fonti.
Monitoraggio esteso e sostegno sul territorio
Il virus circola in “37 province con dimostrata circolazione del virus appartenenti a 10 regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.” Il dato conferma un’estensione geografica ampia, ma già sotto stretta sorveglianza.
In questa direzione si muove anche il supporto operativo del governo. “Il ministero della Salute assicura il pieno supporto alla rete dei servizi sanitari e territoriali. Proprio con questo approccio di dialogo e collaborazione costruttiva, il 12 agosto una delegazione di esperti del ministero sarà a Latina e a Caserta per un incontro con le autorità regionali, locali e sanitarie.”