Il West Nile virus è diventato endemico in Italia. Il virologo Pregliasco lancia l’allarme dopo i casi a Latina.
Il West Nile virus, o febbre del Nilo occidentale, non è più un fenomeno esotico e sporadico. Come ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore dell’osservatorio Virusrespiratori.it, “non è più solo un fenomeno importato occasionalmente, ma una malattia endemica”. L’allarme è scattato in seguito ai recenti casi registrati nella provincia di Latina, dove un’anziana di 82 anni è morta dopo aver contratto il virus. “Quello del basso Lazio viene definito un ‘cluster di casi autoctoni’”, specifica l’esperto.

Un virus tropicale che ormai ci riguarda da vicino
Le condizioni climatiche in evoluzione hanno avuto un impatto decisivo. “Il cambiamento climatico gioca un ruolo centrale nell’aumentata circolazione. L’innalzamento delle temperature e la ‘tropicalizzazione’ delle città italiane creano condizioni favorevoli per la proliferazione delle zanzare vettore”. Questi mutamenti estendono il rischio anche a nuove aree del Paese, dove prima il virus non era presente.
Prevenzione: l’unica arma disponibile contro il virus
La trasmissione del West Nile virus avviene tramite la puntura di zanzare, in particolare del genere Culex. Non esistono al momento farmaci specifici né vaccini per curare l’infezione. “Al momento l’unica arma contro il virus è il contrasto alle zanzare, non essendo disponibili né vaccini né farmaci mirati”, sottolinea Pregliasco.
I sintomi – febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei – compaiono nel 20% dei casi, ma nei soggetti più fragili possono insorgere complicanze gravi. “Quando colpisce pazienti anziani o con problematiche immunitarie, la West Nile può arrivare a interessare il sistema nervoso centrale, risultando in meningiti o encefaliti potenzialmente letali”. Come scritto anche da ilfattoquotidiano.it
La prevenzione si basa su misure semplici ma essenziali: “l’uso di repellenti e zanzariere, insieme alla disinfestazione delle aree verdi e alla rimozione dei ristagni d’acqua”, spiega ancora il virologo attraverso l’osservatorio virusrespiratori.it. Tecniche valide anche per difendersi da altri virus trasmessi da vettori come Dengue, Zika e Chikungunya.