Mondo dello sport in lutto: ex campione mondiale morto a soli 36 anni

Mondo dello sport in lutto: ex campione mondiale morto a soli 36 anni

Secondo quanto riportato da alcuni giornalisti, l’atleta aveva contratto una forma aggressiva di Covid che gli aveva danneggiato il cuore.

Il mondo del wrestling è stato colpito da un lutto sentitissimo verso l’una di ieri notte: Bray Wyatt, nome d’arte di Windham Rotunda, è morto a soli 36 anni. La “superstar” era stata anche campione mondiale della WWE nel 2017. L’atleta lascia l’ex moglie, Samatha Rotunda, e le loro due figlie oltre alla nuova compagna Jojo Offerman, ex annuciatrice con cui ha avuto altri due bambini.

Ad annunciare la sua scomparsa è stato Triple H, nome da wrestler di Paul Michael Levesque, con un messagio su Twittter: “Ho appena ricevuto una chiamata dal Hall of Famer della WWE Mike Rotunda – il padre di Bray – che ci ha informato della tragica notizia che il membro a vita della nostra famiglia WWE Windham Rotunda – noto anche come Bray Wyatt – è morto improvvisamente nella giornata di oggi“.

Le cause della scomparsa

A rivelare le cause della morte di Bray Wyatt è stato Sean Ross Sapp, giornalista di Fighful.com, scrivendo che: “Mi è stato dato il permesso di rivelare che all’inizio di quest’anno Windham Rotunda (Bray Wyatt) ha contratto il Covid e che questo gli aveva provocato un problema cardiaco. Da allora si erano fatti dei progressi notevoli in vista del suo ritorno e del suo recupero. Purtroppo però oggi ha avuto un infarto ed è venuto a mancare“. 

Dwayne Douglas Johnson, meglio conosciuto con lo pseudonimo di “The Rock”, ha commentato sui social la scomparsa di Rotunda con cui, tra l’altro, aveva condiviso il ring a Wrestlemania. “Ho il cuore spezzato dalla notizia della morte di Bray Wyatt – ha scritto l’attore ed ex performer -. Ha sempre avuto un enorme rispetto e amore per lui e per la famiglia Rotunda. Mi è piaciuta la sua presenza, i promo, i ring work e la connessione con l’universo WWE. Personaggio davvero unico, interessante e raro, difficile da creare nel nostro folle mondo del wrestling professionistico“.