Xec, nuova variante Covid: sintomi e massima diffusione, quali sono i rischi

Xec, nuova variante Covid: sintomi e massima diffusione, quali sono i rischi

Xec, la nuova variante Covid discendente da Omicron. Sintomi, diffusione e come i vaccini offrono protezione contro il nuovo virus.

La variante Xec si sta imponendo come una delle più diffuse nei prossimi mesi invernali. Derivata da Omicron, si distingue per la velocità di trasmissione superiore rispetto ad altre sotto-varianti come JN.1, KP.3 e KP.3.1.1. Questa caratteristica rende Xec una ricombinante in forte ascesa, monitorata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in Europa, nelle Americhe e nel Pacifico occidentale.

Ecco perché Xec si diffonde più velocemente

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, il vantaggio di diffusione di Xec è legato a una rara mutazione della proteina Spike, che le conferisce un tasso di contagio del 13% superiore rispetto alla variante KP.3.1.1, precedentemente dominante.

La capacità di contagio elevata è spiegata dalla sua rapida mutazione e dalla presenza di specifiche mutazioni genetiche. Tuttavia, secondo gli esperti, Xec provoca una malattia meno grave rispetto ai primi ceppi di SARS-CoV-2.

Il virologo giapponese Kei Sato, dell’Università di Tokyo, ha sottolineato l’aumento del tasso di contagio, stimando una diffusione che raggiungerà il 30% in Italia nelle prossime settimane.

I sintomi di Xec: una novità

Oltre ai sintomi classici del Covid, Xec introduce una novità significativa:

  • Perdita dell’appetito, spesso accompagnata da diarrea e malessere generale.

I sintomi standard rimangono:

  • Febbre alta e brividi;
  • Mal di gola e tosse;
  • Perdita di gusto o olfatto;
  • Dolori muscolari;
  • Affaticamento e stanchezza;
  • Mal di testa.

Vaccini e protezione

Gli esperti rassicurano che i vaccini anti-Covid disponibili, come il Pfizer Comirnaty JN.1, offrono una buona protezione contro la nuova variante. In Italia, il vaccino è fortemente raccomandato per le categorie a rischio, come anziani e immunodepressi.

Con l’arrivo dell’inverno, Xec si afferma come una delle principali minacce sanitarie, accanto all’influenza australiana e al virus respiratorio sinciziale (RSV). Gli esperti prevedono un picco di contagi a Natale, ma grazie alla copertura vaccinale, i rischi possono essere ridotti significativamente.