Yara Gambirasio, accuse di depistaggio: “Per riaprire processo a Bossetti”

Yara Gambirasio, accuse di depistaggio: “Per riaprire processo a Bossetti”

Si riaccende il caso Yara Gambirasio: le accuse di depistaggio e la posizione di Massimo Bossetti. Parla l’avvocato del muratore.

Accuse di frode in processo e depistaggio. Queste le novità che arrivano dal caso di Yara Gambirasio e che vedono coinvolto il pm Letizia Ruggeri. Al centro della disputa c’è la conservazione dei 54 campioni di Dna – estratti dagli abiti di Yara e contenenti la traccia mista di vittima e carnefice – spostati dal frigo dell’ospedale San Raffaele all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo. Una situazione che potrebbe aver compromesso nuove analisi e che per questo è stata attenzionata dal Gip di Venezia che si è riservato del tempo per decidere se riaprire o archiviare il tutto. Sul tema ha parlato a Fanpage l’avvocato di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni.

Yara Gambirasio

Yara Gambirasio, parla l’avvocato di Bossetti

A Fanpage, come detto, Claudio Salvagni, avvocato di Massimo Bossetti, ha commentato la riserva del Gip di Venezia sulle accuse di depistaggio al pm Letizia Ruggeri, che si occupò del caso Yara Gambirasio. In questo senso, il legale ha detto: “L’ipotesi che abbiamo formulato noi, come denuncianti, è che questi reperti siano stati distrutti dolosamente, quindi volendoli distruggere, per evitare che noi li potessimo analizzare. Se così fosse, è ovvio che questo potrebbe essere uno strumento per riaprire il processo principale, quello nei confronti di Massimo Bossetti“.

Il caos depistaggio

La situazione che coinvolge la pm Ruggeri è relativa ad un cambio di destinazione di alcuni campioni di Dna spostati dal frigo dell’ospedale San Raffaele all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo. Questa mossa portò all’interruzione della catena del freddo per la loro conservazione e potrebbe averne compromesso future analisi.

In questo senso, la pm era stata denunciata proprio da Bossetti dando vita al processo per frode processuale e depistaggio. “Il fatto che il giudice si sia riservato è una situazione assolutamente normale, accade sempre nelle opposizioni alle richieste di archiviazione. Non ci vedo nulla né di positivo, né di negativo”, ha spiegato ancora a Fanpage l’avvocato di Bossetti. “Nel caso specifico, deve prima sciogliere la riserva sulla questione della non manifesta infondatezza circa l’eccezione di legittimità costituzionale, poi deve entrare nel merito dell’opposizione e decidere se questo procedimento va archiviato o se deve proseguire con ulteriori indagini piuttosto che con una imputazione coatta. Per noi ovviamente cambierebbe molto”.

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